Per il primo opening italiano, il marchio francese fondato da Jean Touitou ha scelto via Via Ponte Vetero (zona Brera), ma il wholesale resta centrale per il brand, che nel 2022 ha superato i 100 milioni di fatturato.
La nipote del noto stilista, scomparso lo scorso novembre, ci racconta i progetti legati alla nuova linea di prêt-a-porter di cui è direttrice artistica. In arrivo i trunk show e l’e-commerce e, nel 2024, una grande mostra sul couturier.
L’acquisizione dovrebbe permettere al marchio, che ha presentato istanza di fallimento in relazione alle attività olandesi, di proseguire l’attività nei mercati chiave.
Intanto lo chef Perbellini esce dal cda della Pontaccio, la società del gruppo Trussardi che si occupa di ristorazione, ora sotto la guida di Angelo Rodolfi.
Dietro la separazione forse il desiderio di libertà creativa della cantante americana ma anche la delusione, in termini di vendite, del colosso tedesco dello sportswear.
In occasione della conferenza ospitata a Palazzo Pitti a Firenze, i ceo delle due realtà italiane hanno parlato apertamente della prospettiva di un'Ipo nel futuro delle rispettive aziende.
La sua prima collezione sarà per l’autunno-inverno 2023/2024. Si tratta di un cambiamento significativo per il brand di Manchester, che indica anche il ritorno al mercato wholesale.
«Le turbolenze che stanno investendo le aziende ad alta intensità tecnologica come la nostra richiedono prudenza, ma questo inizio di 2023 già mostra segnali incoraggianti», dice il presidente e ceo Giuseppe Giglio.
L’ebitda cresce del 37% e l’utile netto del 71%. Con un aumento del 52%, la categoria make-up è quella con le performance migliori, trainata da marchi come Charlotte Tilbury.
Presente in oltre 450 negozi multibrand, il marchio veneto di pelletteria è pronto ad approdare all’ombra della Madonnina con il suo flagship store e a dare il via al progetto corner.
Forte di esperienze ai piani alti di Procter&Gamble, Diesel e Baccarat, Daniela Riccardi è oggi al vertice del marchio degli iconici taccuini, proiettato verso una nuova fase di crescita.
Il gruppo ha chiuso il periodo con ricavi pari a 12,4 miliardi di dollari, in crescita del 14%. Stessa percentuale di incremento per il brand ammiraglio Nike. Ma calano il margine lordo e l’utile netto.
Fondata nel 2008 da G. Schneider Group e da Alberto Enoch, la realtà specializzata nei filati in seta e fibre nobili è in equilibrio tra sviluppo del business, con ricavi 2022 oltre i 21 milioni di euro, e salvaguardia dell’ambiente.
Giovanni Zoppas: «Chiudiamo un anno eccezionale. I risultati hanno ancora più valore, perché ottenuti in un periodo di marcata turbolenza. Ottimisti anche per il 2023».
Prima il Covid e poi l'inflazione hanno messo a dura prova il marchio, acquisito nel 2011 da Sun Capital, proprio nel Paese d'origine. A inizio marzo circolavano voci sulla ricerca di un possibile acquirente.
Il colosso francese e il fondo di private equity hanno avviato il secondo round di trattative per rilevare l’azienda di cosmetici australiana, che nel 2022 ha fatturato 485 milioni di euro.
Con il recupero della normalità e della voglia di lusso si aprono prospettive di crescita a lungo termine per le griffe Versace, Jimmy Choo e Michael Kors.
Dall’ampliamento della base dei clienti al potenziamento dell’offerta, a cominciare da menswear e accessori, fino all’espansione internazionale e all’accelerazione sul digitale: le strategie e i numeri del marchio di moda raccontati dal nuovo ceo.
Il deal si inserisce in uno scenario generale che vede i terzisti dei grandi marchi del lusso in fase di rafforzamento attraverso l’integrazione verticale.