Secondo i dati preliminari esaminati ieri dal cda, i ricavi di Benetton Group, relativi all’esercizio 2009, si sono attestati a 2,05 miliardi di euro, in contrazione del 2,8% a cambi costanti (-3,6% a cambi correnti). La società di Ponzano prevede utili netti di oltre 120 milioni di euro, superiori alle attese.
Più in dettaglio, le vendite del settore tessile sono aumentate dell’8% a 102 milioni di euro, mentre l’abbigliamento ha totalizzato un turnover di circa 1,95 miliardi di euro, in calo - sempre a valute invariate - del 3%. A livello distributivo, fra i mercati consolidati, le cui economie hanno maggiormente risentito della crisi, è soddisfacente la tenuta dell’Italia (primo mercato per Benetton), la cui performance è risultata migliore rispetto alle altre aree grazie alla reattività dell’azienda e all’impegno determinante della rete capillare di partner. Il giro d’affari europeo è arretrato del 4%. Fra i Paesi emergenti, in crescita complessiva del 15% (a cambi costanti), spiccano l’India (in progresso del 50%, trainata dalle aperture di nuovi store e dal positivo risultato like for like dei negozi diretti) e il Messico, dove il programma di sviluppo e di opening dell’azienda veneta procede a passo spedito.
Grazie all’importante generazione di cassa del 2009 (circa 120 milioni di euro), l’indebitamento finanziario netto del gruppo è sceso, al 31 dicembre dello scorso anno, a 570 milioni. Sempre in riferimento al 2009, il risultato operativo prima di oneri non ricorrenti è stimato intorno all’11% dei ricavi (11,9% nel fiscal year 2008).
Le prime indicazioni per il 2010 mostrano uno scenario di incertezza, soprattutto nelle aree geografiche di particolare interesse per il gruppo: la società prevede dunque un andamento delle collezioni estive in linea con il trend del recente passato, mentre per quanto concerne la seconda parte dell’anno è atteso un maggiore dinamismo della domanda nei principali mercati di riferimento. Benetton Group proseguirà a investire sul rinnovo degli store e sul miglioramento della rete vendita, senza trascurare l’ulteriore contenimento delle spese generali e dei costi di struttura.
d.p.