Per restare competitive le aziende calzaturiere italiane devono aumentare la propria massa critica sui mercati internazionali. Lo sanno, ma non lo fanno. È quanto emerso dal convegno su "Competitività e dimensione aziendale: la percezione degli imprenditori calzaturieri", organizzato dall’Anci, l’associazione nazionale di categoria, a Portonovo (Ancona) il 29 novembre.
Secondo una ricerca commissionata alla Deloitte-Makno, il 51,6% dei 115 calzaturifici intervistati reputa che la piccola dimensione d’impresa sia un punto di debolezza, perché non riesce a essere competitiva nel mercato globale. Ma il 54,2% non ha alcuna intenzione di fare partnership.
"Il 66% delle imprese intervistate, tuttavia, ritiene che il necessario sviluppo dimensionale possa conciliarsi con la flessibilità", ha ricordato Rossano Soldini, presidente dell’Anci. Soldini si è detto soddisfatto della disponibilità dei colleghi nel partecipare a questo studio: si tratta di un segnale di crescita della cultura imprenditoriale del settore.
E ha ribadito quello che ritiene il problema principale da affrontare: la difesa del marchio d’origine e una maggiore correttezza e reciprocità nella competizione commerciale.
m.d.p.