Lo sciopero generale di ieri ha di nuovo messo in ginocchio la Grecia, fortemente provata dalla crisi finanziaria ed economica. Quali le ripercussioni sul mercato della moda? Lo abbiamo chiesto a Lia e Giorgos Pagoni, alla guida di una realtà leader del settore, il Gruppo Pagoni.
“La situazione è sicuramente grave - premettono Lia e Giorgos Pagonis -. Fino a marzo le vendite di moda erano in linea con quelle dell’anno precedente, già basse ma non tragiche. In aprile invece le perdite sono aumentate e attualmente la flessione è nell’ordine del 40%”.
“Tra l’altro è impossibile prevedere cosa accadrà, certo è che di ripresa si potrà forse parlare tra un anno e mezzo o due - proseguono i noti retailer e importatori -. Oltretutto, viste le forti reazioni popolari, come lo sciopero generale di ieri, si teme che il Governo non possa portare avanti il programma di risanamento del Paese”.
“La gente adesso ha paura a uscire di casa e a frequentare zone affollate come il centro di Atene, cuore anche dello shopping a partire da piazza Kolonaki - proseguono i Pagoni -. Inoltre, ultimamente questa zona viene di frequente chiusa al traffico per le manifestazioni, ma anche per il rischio di bombe e attentati e pertanto le boutique restano vuote”. “Per quanto riguarda il nostro business – precisano - più che la gestione dei monomarca che possiamo controllare ad hoc, ci preoccupa tutto il settore della distribuzione: il 20 maggio, incominceremo a vendere ai retailer le collezioni della primavera-estate 2011 e di sicuro non sarà facile”. “Certo è - tengono a precisare i Pagoni - che fatto 100 ciò che sta accadendo, il 70% è dovuto ai dissesti finanziari ed economici del Paese, un 15% è causato dai media, che per attirare l’attenzione a volte danno eccessiva enfasi agli eventi, e un ulteriore 15% è causato dalle dinamiche internazionali: gli Stati Uniti puntano alla svalutazione dell’euro a favore del dollaro e la Grecia pertanto si trova schiacciata tra interessi ben più importanti delle sue difficoltà specifiche”. e.c.