Hermès: la Borsa torna a speculare sulla cessione, dopo la morte di Dumas

Come già era successo nel 2006, quando Jean-Louis Dumas aveva lasciato la carica di ceo e direttore artistico passando il testimone al figlio Pierre-Alexis e a Patrick Thomas, tornano le voci su una possibile cessione di Hermès, a pochi giorni dalla scomparsa del "patriarca" della maison.
Ieri, sull’onda delle indiscrezioni, il titolo - che dall’inizio di quest’anno è cresciuto del 22,8%, come riporta oggi Il Sole 24 Ore - ha guadagnato il 2%, salendo a 101,65 euro per azione. Inversione di tendenza, invece, nel tardo pomeriggio di oggi, con un -0,93% per le azioni, scese a quota 100,7 euro, sulla scia dei ribassi dei principali indici americani ed europei, condizionati dalla situazione critica in Grecia.
Che Hermès non abbia impellente bisogno di liquidità è ribadito dai conti: nel 2009 il fatturato ha messo a segno un +8,5% rispetto all’anno precedente, a fronte di un calo dell’utile pari allo 0,5%, decisamente contenuto rispetto agli arretramenti anche a doppia cifra di molti altri illustri player internazionali del lusso.
Proprio il fatto che l’azienda stia reagendo bene alla crisi, senza necessità di “aiuti” esterni, getta acqua sul fuoco delle illazioni, anche se c’è chi sostiene che una conditio sine qua non per un’espansione worldwide più aggressiva sarebbe proprio l’ingresso di un gruppo, possibilmente francese (l’associazione di idee con Lvmh e Ppr viene spontanea), dalle spalle forti e dalle strategie globalizzate. Attualmente il ruolo dei discendenti del fondatore Thierry Hermès è preponderante: il 72% del capitale è nelle loro mani.
a.b.
stats