La norma sul made in Italy è diventata legge: la Camera ha detto sì all’etichettatura obbligatoria per i prodotti del tessile abbigliamento, calzature e pelletteria commercializzati nella Penisola. Dal primo ottobre dovranno presentare un’etichetta che ne certifichi la tracciabilità italiana o, in caso contrario, indichi il Paese di provenienza.
Si chiude così l’iter del disegno di legge Reguzzoni-Versace, partito a Montecitorio il 10 dicembre 2009, passato al Senato la settimana scorsa (vedi fashionmagazine.it dell’11 marzo 2010) e ora in attesa di notifica da parte della Ue per il necessario esame di compatibilità. A questo proposito, il viceministro Adolfo Urso ha sottolineato che “il Governo farà ogni sforzo perché in sede europea l’approvazione avvenga in tempi brevi”.
Anche il presidente di Sistema Moda Italia, Michele Tronconi, insiste su questo passaggio cruciale: “Il nostro mercato di riferimento – spiega – rimane tutta l’Europa ed è a quel livello che dobbiamo ottenere i provvedimenti necessari a garantire i consumatori”. “Qualsiasi strumento mirante a ottenere tale trasparenza – conclude – deve essere pienamente compatibile con l’ordinamento comunitario, perché le stesse regole valgano per tutti, senza discriminazioni”.
m.g.