Addolcisce e impreziosisce l’eterno fascino delle divise militari, l’ultima collezione del brand di Reggio Emilia, che ha puntato su volumi avvolgenti e tessuti di gran pregio. Laura Lusuardi, anima creativa di Max Mara, ha voluto rileggere e reinterpretare le uniformi invernali della marina, con un occhio all’heritage del brand di casa Maramotti e uno alle magiche atmosfere di San Pietroburgo.
Il risultato di questa filtrata operazione stilistica ha dato vita a giacche da cadetto con doppie file di bottoni e lunghi paletot a trapezio con alti colli montanti, che in alcuni modelli spostano leggermente sul dietro l’avvolgente ricchezza del loro calibrato volume.
Oltre a questa inedita versione del cappotto, che per il prossimo autunno/inverno predilige i toni del cuoio, del blu marine e del grigio azzurrato, sulla passerella di Max Mara si è segnalata la presenza di alcuni caban con cappuccio in velluto lavorato a coste evidenti e dominato da una pastosa luminosità.
A completare il look da giorno del brand emiliano concorrono camicie di vago gusto marziale, pantaloni alla zuava da indossare negli stivali, lunghe gonne dalle forme abbondanti e maxi pull effetto arazzo, con geometrici jacquard bicolori che scolpiscono piccoli rilievi. Fastoso e scintillante è l’eveningwear, che Laura Lusuardi ha preso in prestito da alcune teatrali mise indossate da Mata Hari. Realizzati in velluto nero con parziali ricami dorati, ricordano anche le livree settecentesche e i fastosi decori del periodo napoleonico.
r.m.
Il risultato di questa filtrata operazione stilistica ha dato vita a giacche da cadetto con doppie file di bottoni e lunghi paletot a trapezio con alti colli montanti, che in alcuni modelli spostano leggermente sul dietro l’avvolgente ricchezza del loro calibrato volume.
Oltre a questa inedita versione del cappotto, che per il prossimo autunno/inverno predilige i toni del cuoio, del blu marine e del grigio azzurrato, sulla passerella di Max Mara si è segnalata la presenza di alcuni caban con cappuccio in velluto lavorato a coste evidenti e dominato da una pastosa luminosità.
A completare il look da giorno del brand emiliano concorrono camicie di vago gusto marziale, pantaloni alla zuava da indossare negli stivali, lunghe gonne dalle forme abbondanti e maxi pull effetto arazzo, con geometrici jacquard bicolori che scolpiscono piccoli rilievi. Fastoso e scintillante è l’eveningwear, che Laura Lusuardi ha preso in prestito da alcune teatrali mise indossate da Mata Hari. Realizzati in velluto nero con parziali ricami dorati, ricordano anche le livree settecentesche e i fastosi decori del periodo napoleonico.
r.m.