Parigi: l'uomo sale in pedana, mentre a settembre la donna cambia location

Importante banco di prova in un momento ancora delicato per il sell out, la fashion week parigina della moda maschile torna alla ribalta da domani al 27 giugno: sotto la Tour Eiffel sono previste una cinquantina di sfilate dedicate alla primavera-estate 2011. 
Intanto si pensa a settembre, quando la manifestazione della donna non avrà più il Carrousel come centro propulsore.
Domani salgono in pedana nomi giovani come Thibaud Etcheberry, Francisco van Benthum (designer nato in Olanda, già collaboratore di Alexander van Slobbe) e Rad Hourani, stilista di origini giordane, educato in Canada e residente tra Parigi e New York, che descrive i suoi modelli come “asessuati e senza tempo".
Dopodomani si entra nel vivo della manifestazione, con Viktor & Rolf Monsieur, Alexis Mabille, Issey Miyake, Rick Owens, Juun J. e Louis Vuitton. In calendario anche Gaspard Yurkievich, Jean Paul Gaultier, Smalto, Dries van Noten, Henrik Vibskov e Yohji Yamamoto. 

La kermesse prosegue venerdì 25 con le collezioni di Junya Watanabe Man, Gustavo Lins, Julius, Yves Saint Laurent, Walter van Beirendonck, Kris van Assche, Comme des Garçons Homme Plus, Cerruti, Givenchy, Romain Kremer - i cui avveniristici occhiali-casco “Yuri”, frutto di una collaborazione con Mykita, hanno conquistato Lady Gaga - e John Galliano.
Sabato 26 si apre con Boris Bidjan Saberi, stilista poco più che 30enne, nato a Monaco di Baviera ma di origine iraniana, che ha lanciato la sua label quattro anni fa. Il testimone passa poi a Kenzo, Miharayasuhiro, Petar Petrov, Tillmann Lauterbach, Dior Homme, Tim Hamilton, Ann Demeulemeester, Hermès e Damir Doma, talento croato ma cresciuto in Germania, che vanta tra le collaborazioni quella con Raf Simons: di ritorno da Firenze, dove è stato special guest con la griffe Jil Sander di cui è direttore creativo, Simons chiude la penultima giornata della rassegna con la sua collezione.
Le ultime battute, domenica 27 giugno, spettano a Bill Tornade, Lanvin e un tris di brand orientali: Wooyoungmi, nata a Seoul nel 1959, fondatrice nel 1988 della linea Solid Homme e nel 2002 della label che porta il suo nome; Songzio, altra realtà della “Korean wave”; infine Rynshu, dal Giappone, che durante la sua carriera ha cambiato diverse volte nome (l’ultimo in ordine di tempo è Masatomo) per sottolineare la sua entità in divenire. Gli altri protagonisti in pedana sono Agnès B., Paul Smith, Dunhill, Qasimi Homme e, direttamente da New York, Thom Browne, che nei giorni scorsi ha annunciato che lancerà il womenswear già dal prossimo autunno.
Da segnalare, al di là del circuito delle sfilate, l’appuntamento con Tranoï Man, vetrina delle collezioni internazionali di ricerca al maschile, in programma dal 25 al 27 giugno in due sedi: il Palais de la Bourse (2, place de la Bourse) e Parc Royal (10, rue du Park Royal).
Tra meno di quattro mesi il circo della moda si rimette in moto per i défilé femminili (dal 28 settembre al 7 ottobre), pronti a cambiare quartier generale: non più il Carrousel du Louvre ma due tende temporanee, allestite nei pressi del ponte Alexandre III, a due passi dal Grand Palais.
“Non si è trattato di una decisione improvvisa, ma del culmine di un processo in atto da due o tre anni”, commenta Didier Grumbach, presidente della Fédération Française de la Couture, du Prêt-à-porter des Couturiers et des Créateurs de Mode. Lo scorso marzo, su 90 sfilate solo una decina si erano svolte al Carrousel.
a.t. e a.b.
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