Polo Ralph Lauren ha chiuso il terzo trimestre fiscale con utili netti pari a 111 milioni di dollari, in aumento del 5% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio. Il risultato riflette, come spiegano dalla fashion house, l'incremento dei margini e l'efficacia delle iniziative intraprese per ridurre i costi, solo parzialmente contrastati dal calo dei ricavi e dall'incremento delle spese operative.
Nei tre mesi il fatturato della società quotata al Nyse è sceso poco sotto gli 1,2 miliardi di dollari (circa 860 milioni di euro), segando un -0,6% che il management attribuisce per lo più a una flessione nel segmento wholesale in Usa e Giappone (mentre l'Europa è cresciuta a parità di cambi). Gli oneri operativi, che tengono conto degli effetti sfavorevoli del cambio ma anche degli investimenti per l'espansione del business, sono invece aumentati del 10% a 551 milioni di dollari. Con un rialzo del 3,5% l'ebit ha così raggiunto quota 173 milioni.
Nei nove mesi il turnover di Polo Ralph Lauren è sceso a 3,6 miliardi di dollari (-4%), mentre il risultato operativo è diminuito a 535 milioni (-3,7%). I profitti del periodo sono infine passati da 361,5 a 365,4 milioni.
Con vendite a nove mesi sopra le attese, i vertici hanno migliorato le stime di chiusura dell'esercizio fiscale che dovrebbe rivelare una flessione non più “mid single digit” bensì “low single digit”. Si prospetta inoltre un aumento dei costi sostenuti per l'espansione della corporation in Asia Pacifico.
e.f.