Con l'obiettivo di diversificare il proprio portafoglio di investimenti, Ralph Lauren, maggiore azionista della fashion house che porta il suo nome, nonché presidente e ceo, ha deciso di mettere in vendita 9 milioni di azioni (classe A) della società.
Prevista anche l'opzione (per la durata di 30 giorni) di estendere l'offerta pubblica ad altri 1,35 milioni di titoli di classe A. In aggiunta, la stessa corporation di New York ha accettato di acquistare un altro milione di azioni.
Tenendo conto del prezzo delle azioni Ralph Lauren in Borsa (84,17 dollari il prezzo di chiusura di ieri, sul New York Stock Exchange), il pacchetto messo in vendita, vale oltre 955 milioni di dollari (circa 777 milioni di euro).
Come precisa un comunicato, dopo l'operazione Mr. Lauren manterrà un “significativo” controllo del gruppo fondato nel 1967 e resterà in carica come chairman e ceo. In particolare, la famiglia Lauren continuerà a detenere 2,4 milioni di azioni di classe A e 29,5 milioni di classe B (dai precedenti 39,8 milioni, di cui 10,3 milioni sono stati convertiti per l'offerta), che complessivamente superano l'80% del capitale votante (normalmente i proprietari dei due tipi di titoli hanno gli stessi diritti di voto, ma nella classe A si conteggia un voto per ogni quota in possesso, mentre nella B, a ogni azione detenuta, corrispondono 10 voti).
e.f.
Prevista anche l'opzione (per la durata di 30 giorni) di estendere l'offerta pubblica ad altri 1,35 milioni di titoli di classe A. In aggiunta, la stessa corporation di New York ha accettato di acquistare un altro milione di azioni.
Tenendo conto del prezzo delle azioni Ralph Lauren in Borsa (84,17 dollari il prezzo di chiusura di ieri, sul New York Stock Exchange), il pacchetto messo in vendita, vale oltre 955 milioni di dollari (circa 777 milioni di euro).
Come precisa un comunicato, dopo l'operazione Mr. Lauren manterrà un “significativo” controllo del gruppo fondato nel 1967 e resterà in carica come chairman e ceo. In particolare, la famiglia Lauren continuerà a detenere 2,4 milioni di azioni di classe A e 29,5 milioni di classe B (dai precedenti 39,8 milioni, di cui 10,3 milioni sono stati convertiti per l'offerta), che complessivamente superano l'80% del capitale votante (normalmente i proprietari dei due tipi di titoli hanno gli stessi diritti di voto, ma nella classe A si conteggia un voto per ogni quota in possesso, mentre nella B, a ogni azione detenuta, corrispondono 10 voti).
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