Dopo un 2009 chiuso a quota 86 milioni di ricavi (+3% sul 2008) e un utile netto di circa 2,6 milioni di euro (il 3% del fatturato), il marchio di calzature Stonefly prevede un incremento a doppia cifra per il turnover nel 2010. E pianifica da cinque a dieci aperture di monomarca, sparse fra Italia, Spagna e Portogallo.
“Anche in un anno sfidante come il 2009 abbiamo registrato una buona performance di crescita, grazie alla forza delle nostre collezioni, che coniugano canoni stilistici consolidati, comfort e qualità - racconta a fashionmagazine.it Andrea Tomat, presidente e direttore generale del gruppo di Montebelluna (Tv) - e si avvalgono del contributo della tecnologia Blusoft, il valore aggiunto innovativo che caratterizza ogni nostra proposta”. La speciale goccia in gel, un brevetto aziendale che consente di ridurre l’impatto del piede sul suolo e di rendere la camminata più fluida, è infatti in dotazione a ogni scarpa per uomo, donna e bambino.
A dare una spinta ai risultati dell’anno in corso contribuirà una serie di opening in Italia (mercato di riferimento, con una quota del 60% delle vendite) e in Europa: la formula dei Blustore, che attraverso il nuovo concept intende trasmettere emozioni semplici e “confortevoli”, attira un numero crescente di retailer interessati ad avviare insegne in franchising. Napoli, Cagliari, Chioggia (Ve) e Braga (Portogallo) hanno accolto le prime aperture del 2010, portando la rete di negozi a 92 unità (di cui 26 lungo la Penisola): a breve seguiranno gli shop di Brescia e, in Spagna, Valencia e Girona. “Insieme all’espansione del network dei monomarca, stiamo dando un’accelerata al piano di corner e shop-in-shop: negli ultimi cinque anni ne abbiamo inaugurati un centinaio - aggiunge Tomat -. Si tratta di un progetto ideale per incrementare la visibilità del brand, grazie anche a un visual che mette in risalto il prodotto e le sue caratteristiche. In quest’ottica, in Spagna rafforzeremo il legame con El Corte Inglés, nei cui punti vendita contiamo di raggiungere una trentina di aree dedicate, dalle attuali 15”.
Se in Cina, “uno dei nostri capisaldi”, è stata siglata una nuova intesa con una società locale, “che parte dal perimetro distributivo raggiunto (una cinquantina di insegne avviate con l’ex partner Hembly, ndr), per dare ulteriore slancio alle nostre strategie nel Paese”, spiega Tomat, anche negli Usa si pongono le basi per interessanti prospettive di sviluppo: “Abbiamo subìto una forte crisi negli States, per noi l’obiettivo era resistere - sottolinea -. Oggi, che sono tornate a cercarci importanti realtà americane, intendiamo crescere in quell’area e raggiungere, entro quattro stagioni, 100mila paia vendute e un giro d’affari annuo di 6 milioni di dollari”.
d.p.