Il colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo archivia il 2021 con ricavi in aumento del 15,2%, a quota 21,2 miliardi.
Ottima le performance dell’Emea (+24%), del Nord America (17%) e dell’America Latina (+47%), mentre «condizioni avverse» in Cina e la situazione pandemica in Asia-Pacifico hanno influito sui risultati nelle due regioni, che hanno visto incrementi rispettivamente del 3% e dell’8%.
Il rallentamento di questi mercati, unito alle interruzioni della catena di approvvigionamento, hanno impattato sulla crescita del giro d’affari di Adidas di oltre 1,5 miliardi di euro, come hanno precisato i vertici.
Il margine lordo è salito al 50,7%, grazie a un aumento delle vendite a prezzo pieno e a una migliore gestione dell'inventario.
Escludendo il marchio Reebok (ceduto a Authentic Brands Group), l'utile netto è incrementato di oltre 1 miliardo a 1,5 miliardi di euro, con un balzo del 223%. Il cda ha proposto un aumento del dividendo del 10% a 3,30 euro per azione.
Rosee le previsioni anche per il 2022, nonostante un contraccolpo previsto di 250 milioni di euro per la guerra in Ucraina, pari al 50% delle entrate totali della società nell’area, come effetto anche della sospensione delle vendite al dettaglio e dell’e-commerce in Russia.
Per l’anno in corso la società tedesca ipotizza ricavi in aumento a un tasso compreso fra l’11% e il 13%.