+18,6% in Cina Mainland

Hermès continua l’accelerazione nel trimestre

Hermès archivia il secondo trimestre con ricavi in aumento del 14,7% a 1,67 miliardi di euro, oltre il consensus degli analisti, che avevano previsto per il secondo quarter un +11%, in decelerazione rispetto al +11,6% del primo quarter.

Nonostante le proteste ad Hong Kong, che hanno comportato la chiusura dei negozi Hermès, per alcuni giorni di giugno, il produttore delle Kelly e delle Birkin ha messo a segno un +18,6% a cambi costanti in Asia-Pacifico (eccetto il Giappone, che ha registrato un +9,9%).

Particolarmente dinamica la Cina continentale, dove la domanda è stata sostenuta dal calo dell’Iva e dei dazi, voluti dal governo di Pechino per stimolare la domanda interna.

In Europa l’incremento delle vendite è stato dell’8,3% (Francia esclusa, +6,2%) e nelle Americhe del 9,8%.

A livello di offerta, la maroquinerie (principale business del gruppo) ha messo a segno un +12,2% a cambi costanti, mentre abbigliamento e accessori moda (secondo business) sono saliti del 16,9%.

Nei sei mesi le vendite di Hermès sono aumentate del 15% a 3,3 miliardi di euro, sostenute dal +18% dell’Asia (escluso il Giappone).

Nonostante questi dati, in chiusura di seduta le azioni del gruppo francese registrano solo un lieve incremento alla Borsa di Parigi (+0,37%), mentre l’indice Cac 40 sale dell'1,17%.

e.f.
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