Se il 2019 aveva rappresentato un anno record per
Varcotex, il 2021 è andato ancora meglio e questo rende orgoglioso
Paolo Munari, ceo di questa azienda fondata oltre 35 anni fa a Carpi e specializzata nel labelling.
«Prevediamo di chiudere il fiscal year a quota 12 milioni di fatturato, con un salto del +50% sul 2020 e con un +10% rispetto a due anni fa», spiega Munari, ricordando che Varcotex si affida a una filiera «praticamente a chilometro zero,
Close to You come ci piace definirla», verticalizzata e in quanto tale controllata in ogni fase, in modo da evitare passaggi e sub-forniture non sempre adeguatamente tracciati e tracciabili.
La realtà carpigiana, che concentra la produzione per il 90% sul territorio italiano, «può vantare i più importanti clienti del fashion system italiano e internazionale - sottolinea il ceo - anche grazie alla trasparenza e sostenibilità dei propri percorsi, attestata da certificazioni come la
Global Recycled Standard, l'
Oeko-tex Standard 100, la
Fsc, l'
Iso 9001 e l'
Iso 14001».
Tre progetti in cantiere riguardano la
Corporate Social Responsibility: Varcotex è infatti pronta ad adottare lo strumento del
Bilancio Sociale, per poter raccontare al meglio e in modo credibile il proprio impegno, dotandosi al tempo stesso di ulteriori certificazioni e iniziando il processo di conversione societaria che la porterà a diventare una
B-Corp, impegnata a rispettare rigorosi standard per garantire un impatto positivo sulla società, l'ambiente e i propri dipendenti.
Il tutto supportato da azioni costanti di comunicazione, «per rendere Varcotex un vero e proprio hub di divulgazione in tema di labelling e brand protection».
Continua l'impegno a compensare le emissioni di CO2 e a contenere il consumo di energia. Nuovi investimenti tecnologici sono stati destinati a introdurre negli impianti macchinari all'avanguardia e sostenibili, oltre ad auto elettriche nel parco macchine aziendale. C'è sempre Varcotex dietro il
Varcobosco, "bosco di quartiere" nato nella città di origine due anni fa.
La collezione SS23 è decisamente trasversale: si va dalla gamma
Eve Vidal per il settore luxury al femminile, caratterizzata da giochi di rilievi e forti contrasti, agli effetti splatter di
Surplace, fino a
Heartearth, in cui vengono utilizzati filati di ortica, lino, pasta di cellulosa, cotone organico e materiali derivanti dalla carta.
Non mancano le similpelli tratte da mele, mais e foglie di ananas, le essenze di legno di noce e sughero e le carte riciclate al 100%, come del resto sono anche i sintetici con poliestere, poliammide e plastica che, oltre a essere riciclata, è biodegradabile.
a.b.