+22% la performance in Asia

Il lusso di Hermès fa margini record nell’anno (40,5%)

Il gruppo Hermès cresce del 26% nel quarto trimestre e archivia l’esercizio 2022 a 11,6 miliardi di ricavi, in aumento del 29% rispetto all’anno prima (+23% a cambi costanti), ad attestare la resilienza del lusso, nonostante la congiuntura.

Nell’ultimo quarter la società guidata da Axel Dumas ha totalizzato 2,99 miliardi di euro di vendite, +23% a valute invariate, beneficiando di un +22,8% in Asia (il maggiore mercato, con ricavi pari a 1,59 miliardi). Incrementi oltre le previsioni degli analisti, che si aspettavano un +17% a cambi costanti, in base al consensus di Visible Alpha.

In Europa (secondo mercato, con un fatturato di 724 milioni) la crescita è stata del 12,2%, mentre nelle Americhe (al terzo posto, con 620 milioni di giro d’affari) l’accelerazione è risultata del 40,8%. Nei tre mesi il core business della pelletteria e selleria è salito del 25,3% a 1,3 miliardi, mentre il ready to wear e gli accessori hanno realizzato un +29,7% a 775 milioni. Molto dinamici anche i gioielli e accessori per la casa (+27,4%) e gli orologi (+21,4%).

Nell’anno Hermès ha beneficiato di un incremento del fatturato del 23% (a cambi costanti) nei negozi diretti e del 26% nel wholesale, grazie alla ripresa del travel retail. In Asia (Giappone escluso) la crescita è stata del 22%. Senza fornire indicazioni precise, il management ha parla di performance sostenute in Greater China. Nella call con gli analisti Dumas ha sottolineato la forte desiderabilità del marchio osservata in Cina nel corso del quarto trimestre.

In Giappone le vendite annuali hanno messo a segno un +20% e nelle Americhe un +32%, mentre in Europa la progressione risulta del 18% (Francia esclusa, +27% le vendite domestiche).

Le merceologie più acquistate sono l’abbigliamento (+36% a valute invariate), gli orologi (+46%) e le altre linee (inclusi gioielli e homewear, +30%). Il business maggiore, Maroquinerie et sellerie, ha sfiorato i 5 miliardi di euro, +15,6% a cambi costanti.

Il risultato operativo dall’attività caratteristica è salito nell’anno del 33% a 4,7 miliardi e il margine si è portato dal 39,3% del 2021 al 40,5%: il livello più alto mai registrato dall’azienda dei luxury goods. L’utile netto è balzato del 38% a 3,37 miliardi e saranno distribuiti dividendi per 837 milioni di euro (13 euro per azione, dai precedenti 8).

Nel corso del 2022 Hermès ha creato 2.100 nuovi posti di lavoro: i dipendenti sono ora 19.700, di cui 12.400 in Francia. Riconoscendo il contributo dei suoi addetti al successo del gruppo, nel 2023 pagherà a tutti un bonus una tantum di 4mila euro.

«Nel medio termine, malgrado l’incertezza economica, geopolitica e monetaria nel mondo, il gruppo conferma un obiettivo ambizioso di aumento del giro d’affari a cambi costanti», si legge in una nota.

In mattinata sul titolo Hermès prevalgono le prese di beneficio: -0,95% alla Borsa di Parigi, al prezzo di 1.724,50 euro.

Come osservano gli analisti di Bernstein, che hanno un giudizio "market perform" ("Farà come la media del mercato") sulle azioni del gruppo e un target price di 1.473 euro per azione, Hermès ha superato i problemi legati a Covid-19 nell’ultimo quarter ed è andato oltre le previsioni del consensus, in termini sia di crescita delle vendite del quarto trimestre (il 5% in più), sia di avanzata dell’ebit annuale (il 3,5% in più).

In merito ai mercati, dicono: «Il gruppo continua a brillare negli Stati Uniti (+40,8%), indicando una forte domanda di fascia alta e beneficiando della riapertura del suo flagship store di Madison Avenue a NYC. La crescita in Asia ex Giappone (+24,7%) è notevole, considerata la situazione in Cina».

«Chiaramente - aggiungono - Hermès sta anche beneficiando della comparazione con l’ultimo quarter del 2021, quando aveva deluso il mercato con una trimestrale modesta». «Con le recenti forti performance - concludono - gran parte delle buone notizie sembrano già riflettersi nel prezzo del titolo. Un’eventuale conferma, alla fine del primo trimestre 2023, di una forte ripresa della domanda cinese porterebbe a un’esposizione meno difensiva al settore».

Alle attuali quotazioni del titolo gli analisti di Goldman Sachs mantengono il giudizio "da vendere" e il prezzo obiettivo resta 1.220 euro. JP Morgan resta "neutrale" con target a 1.390 euro.

«Ciò che colpisce di Hermès è il suo margine operativo, che è il più alto di tutto il Cac 40 (l'indice dei 40 titoli a maggior capitalizzazione della Borsa di Parigi) e supera per la prima volta il 40%, mentre Kering resta al 27% - notano gli analisti della piattaforma di social trading eToro -. D'altra parte, anche i multipli di valutazione sono molto elevati: per Hermès 51 volte gli utili rispetto al 17 di Kering, il più basso del settore, il che è apprezzato dagli investitori».
e.f.
stats