+43% in Emea e la Cina si riprende

Zegna sale del 27,5% nel trimestre

La Ermenegildo Zegna Nv, società quotata a New York proprietaria dei marchi Zegna e Thom Browne, termina il terzo trimestre con un fatturato non certificato di 357 milioni di euro, in aumento del 27,5% rispetto all'anno precedente. Il fatturato dei nove mesi ha invece raggiunto quota 1,09 miliardi di euro, in crescita del 22,9% rispetto ai primi nove mesi del 2021.

«Questo trimestre - commenta Gildo Zegna, presidente e amministratore delegato del gruppo biellese - è stato uno dei nostri più forti finora, grazie alle eccezionali performance di Zegna e Thom Browne in Europa, Medio Oriente e Stati Uniti, nonché alla ripresa in Greater China. Nei tre mesi abbiamo raggiunto una serie di traguardi, continuando a portare avanti la nostra strategia e i nostri impegni e rimanendo fedeli ai valori che ci guidano da 112 anni».

Il business Zegna - che include le linee del marchio (nella foto, alcuni look della collezione outdoor), come pure la parte tessile e le produzioni per marchi terzi - ha totalizzato 289 milioni di euro di ricavi nel quarter, in progresso del 27,2%.

Le collezioni di abbigliamento e accessori Zegna, in particolare, hanno registrato un +18,6%, arrivando a 224 milioni di fatturato. Anche il tessile ha accelerato: +33% a 30 milioni con le linee di Lanificio Ermenegildo Zegna, Bonotto, Dondi e Tessitura Ubertino (consolidata da giugno 2021).

Trend dinamico anche per il segmento Third-Party Brands, il cui fatturato è salito del 64,2% a 32 milioni grazie al forte contributo di nomi come Tom Ford e Gucci. Quest'ultimo marchio, in particolare, ha più che raddoppiato rispetto al terzo trimestre 2021.

Il segmento Thom Browne ha invece raggiunto i 69 milioni di ricavi, in crescita del 29,5% rispetto a un anno prima.

Dal punto di vista dei mercati, il gruppo mostra una crescita del 3% in Greater China, a 116 milioni ma l’accelerazione maggiore è in Emea: +42% a 119 milioni. In Nord America il gruppo ha raggiunto i 77 milioni di giro d’affari (+38,6%) e in America Latina i 7 milioni ( +33%).

Alla luce della performance a nove mesi e nonostante la continua volatilità in Greater China, il gruppo ha confermato la sua previsione di crescita dei ricavi annuali a un tasso "mid-teens" e ha ipotizzato un solido miglioramento dell'ebit rettificato, nonostante l'aumento dei costi di marketing e il mix di mercati sfavorevole, che potrebbe influire sui margini.

Dal dicembre 2021 è quotato sul mercato Nyse il gruppo oggi vale 10,78 dollari per azione, negli scambi dopo le 16 italiane, in calo dello 0,87% rispetto alla chiusura di ieri. La capitalizzazione è di 2,62 miliardi di dollari.

e.f.
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