Tra i progetti del gruppo, quello di arrivare a produrre la suola completa di una calzatura e non solo la parte terminale esterna. Altro obiettivo: il raddoppio dei ricavi dalle calzature a marchio proprio.
Il gruppo dell’occhialeria, che ha in licenza marchi come Jimmy Choo, Missoni, Moschino e Dsquared2, dovrebbe raggiungere circa 1,3 miliardi di euro di ricavi nel 2027.
L'azienda ha infatti archiviato l'ultimo esercizio con un fatturato di 2.688 milioni di euro, registrando una crescita del 20,3% rispetto al 2021 e del 13,2% rispetto al 2019, anno in cui il gruppo spagnolo aveva raggiunto il suo precedente record.
«Investiremo ulteriormente nella desiderabilità dei marchi, nel rinnovamento della rete retail e nelle capacità produttive», preannuncia il nuovo ceo Andrea Guerra.
Il brand, fondato nel 2015 da Daniel Raccah e Giovanni Della Rocca, è in fase espansiva: in vista più negozi in Italia e all’estero e l’upgrading del sito con nuove funzionalità. Il 2022 si è chiuso con ricavi per 85 milioni di euro, che dovrebbero salire a 123 milioni nel 2023.
L’anno scorso la casa di moda tedesca ha visto un aumento delle vendite del 27% a 3,65 miliardi di euro. Previsti per il 2023 investimenti compresi tra 200 e 250 milioni.
L’anno appena iniziato potrebbe dover mettere in conto 1,2 miliardi di ricavi in meno legati agli stock di sneaker Yeezy, create con il rapper Kanye West.
La società d’investimento, guidata da Giovanna Dossena, è pronta ad entrare nella Fenice, società titolare dei diritti di sfruttamento del marchio dell’imprenditrice digitale.
Creato nel 2004 da quattro compagni di scuola, il brand milanese si caratterizza per l’estetica street e progetta special colab con realtà in sintonia con il suo spirito.
«Siamo fiduciosi di poter tornare a una crescita a due cifre del gmv nel medio termine, portando avanti la nostra visione e la nostra strategia e arrivando a coprire il 10% del mercato europeo della moda da 450 miliardi di euro», dice il co-ceo Robert Gentz.
Secondo indiscrezioni, il polo italiano della produzione di abbigliamento di lusso controllato da Vam Investments starebbe portando avanti con il fondo inglese una trattativa finalizzata alla vendita.
La difficile situazione debitoria della maison si sarebbe aggravata all’inizio dell’anno con problemi di produzione e, più di recente, con il blocco delle spedizioni.
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Il gruppo brasiliano quotato alla Borsa di San Paolo ha acquisito, tramite la propria filiale italiana, una quota di maggioranza pari al 65% del luxury brand, fondato nel 2015 da Annamaria Brivio e Massimo Baltimora.
Il fondatore e managing partner di Neo Investment Partners, che possiede una quota nel brand, ha detto alla stampa che l’ebitda è stato positivo. L’ambizione è raggiungere i 100 milioni di sterline di ricavi entro due anni.