In base a un'analisi dell'area studi di Mediobanca, nel 2013 le aziende italiane della moda hanno realizzato una crescita del fatturato dell'1,4%, rispetto al 2012. Meglio dei grandi gruppi industriali nazionali quotati a controllo privato, che hanno accusato un -1,9%.
I primi 10 gruppi del fashion italiano hanno accelerato ancora di più della media del settore: +4,4% i ricavi, da un confronto fra il 2013 e il 2012. L'ebit margin dei 10 big si è attestato al 15,1%, quasi il doppio di quello della più generica categoria dei grandi gruppi industriali (8,4%). L'aggregato delle aziende italiane della moda - 135 realtà, compresi i 10 maggiori gruppi, di cui 120 imprese manifatturiere e 15 attive nella distribuzione al dettaglio - presenta, invece, un ebit margin del 9,1%.
Se si confrontano gli indici di redditività roe (return on equity) dei tre aggregati, spiccano di nuovo i 10 grandi del fashion (16,6) sulla media delle aziende moda (8,1) e sui grandi gruppi industriali (13,7).
Ciò che distingue i produttori di tessile, abbigliamento e accessori (pelli e cuoio, gioielli e occhiali) dalla grande industria privata, secondo Mediobanca, «è soprattutto la struttura finanziaria». Il rapporto debiti finanziari/patrimonio netto è pari a 8,6 e a 38,8 nel caso rispettivamente dei 10 grandi e dei 135 (tutti con fatturato superiore a 100 milioni di euro nel 2013 ), mentre i grandi gruppi industriali raggiungono quota 142,8.
«Altro fattore di diversità - sottolineano i ricercatori - è l'abbondanza di disponibilità liquide». Sono pari a quasi quattro volte il debito nel caso delle TopModa, rispetto a un'incidenza del 66% per l'aggregato Aziende Moda e del 38% per l'industria.
Esaminando i bilanci dal 2009 al 2013 ne emerge che i ricavi aggregati delle 135 Aziende Moda Italia sono passati da 41,7 a 55,2 miliardi (+32,4%). I settori più dinamici sono stati la gioielleria (+81,8%), la pelletteria (+62,4%) e l’occhialeria (+33,7%). In coda abbigliamento (+19,8%) e tessile (+19%). Queste società complessivamente esportano il 56,6% del fatturato
L'aggregato del TopModa mostra un +43,8% dal 2009 al 2013, a 14,4 miliardi. Prada mette a segno la crescita più vistosa (+129,8%) seguita da Ferragamo (+103,8%, nella foto la sfilata per la spring-summer 2015). Il gruppo guidato da Patrizio Bertelli è in cima alla lista anche in termini di valore: 3,587 milioni di euro nel 2013, contro i 2,2 miliardi di Armani e gli 1,6 della OTB di Renzo Rosso.
Guardando la bottom line, gli utili della moda sono passati dai 313 milioni del 2009 ai 2,1 miliardi del 2013.
Il campione delle Aziende Moda Italia nei cinque anni ha incrementato le assunzioni del 21,5%, con punte per Prada (+59,9%), Tod's (+42,6%) e Ferragamo (+31,8%). Nell'ambito delle TopModa gli occupati sono aumentati del 15,3%.