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Harmont & Blaine Junior vola (+30%) e spinge sull'internazionalizzazione

La crisi non scalfisce i conti di Harmont & Blaine Junior. Agb Company, società licenziataria della versione "piccole taglie" del marchio del bassotto, chiuderà il 2014 con un fatturato di 11,7 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto ai precedenti 9,2 milioni.

 

Il dato è ancora più significativo, se si considera l'exploit del 2013, quando i ricavi avevano fatto un balzo in avanti del 34,8% sul 2012.

 

Uno degli obiettivi prioritari di Agb Company (realtà controllata al 100% dai fratelli Giuseppe, Antonio e Bruno Montefusco, rispettivamente a.d., responsabile stile e direttore commerciale) è la spinta all'internazionalizzazione.

 

Circa un mese e mezzo fa è stato siglato un accordo con un partner cinese, che prevede l'opening nei prossimi tre anni di cinque monomarca Harmont & Blaine Junior nella sola città di Pechino (nella foto, un rendering). La prima inaugurazione sarà quella presso lo shopping mall Solana, nel gennaio 2015.

 

Oltre che sulla Cina, il focus è sulla Turchia: in questo territorio sono in calendario due opening nel primo semestre del nuovo anno, seguiti da ulteriori cinque nel quadriennio successivo.

 

In cantiere progetti anche in Spagna e negli Emirati, in cui le collezioni 0-16 anni sono attualmente presenti nei multimarca e in spazi dedicati presso gli store dedicati all'adulto.

 

Il canale del retail diretto è sempre più strutturato in casa Harmont & Blaine Junior. In tre anni (dal 2011 al 2013) Agb Company ha avviato 27 boutique con questa insegna in Italia, cui si aggiungerà entro marzo 2015 quella di Palermo. Da segnalare, infine, l'imminente ingresso delle proposte per baby, kid e junior nei flagship di Miami, Almaty, Panama e Bogotà, con le novità per la primavera-estate 2015.

 

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