Classifiche Greenpeace

Benetton e Valentino tra i leader nella lotta alla moda tossica

Mentre si avvicina la giornata mondiale dell'acqua (il prossimo 22 marzo), Greenpeace aggiorna la classifica dei fashion brand più impegnati nell'eliminazione delle sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere e prodotti.

 

Nella lista dei monitorati da Greenpeace i "virtuosi" sono Adidas, Benetton, Burberry, C&A, Esprit, G-Star Raw, H&M, Inditex, Levi's, Limited Brands, Mango, M&S, Primark, Puma, Fast Retailing e Valentino.

 

Tra tutte le realtà globali della moda esaminate, i marchi dello sportswear Nike e LiNing vengono classificati “greenwasher” per il loro fallimento nel prendere impegni credibili

 

Nella lista dei "Detox loser" figurano gruppi come Giorgio Armani, Gap, Only the Brave, Dolce & Gabbana, Hermès, Lvmh, Pvh e Versace.

 

Come ricordano gli attivisti green sono numerose le aziende italiane del tessile che hanno aderito all'iniziativa Detox, lanciata nel 2011 da Greenpeace "per un futuro libero dalle sostanze tossiche". Come il Gruppo Miroglio, Canepa, Italdenim, Zip, Besani, Berbrand, Tessiture Attilio Imperiali e, più di recente, Gritti Group.

 

Il problema, però, sembra essere soprattutto la Cina, che secondo quanto risulta a Greenpeace ha quasi la metà delle acque di superficie non potabili. Risulta inoltre fortemente inquinato il 64% dell'acqua di falda. Il tessile locale è responsabile del 10% dell'inquinamento industriale delle acque.

 

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