DICHIARAZIONI

Michael Burke (Louis Vuitton): «Protagonisti tra Milano e Roma nei prossimi mesi»

Saranno tutti made in Italy i 16 nuovi "Objets Nomades" che Louis Vuitton presenterà a Milano, all'interno di Palazzo Bocconi, in occasione del Salone del Mobile. Il restyling dello store di Galleria Vittorio Emanuele pronto per l'Expo. Ma, come spiega Michael Burke, presidente e ceo della griffe (nella foto), sono in vista novità anche nella capitale.

 

In una lunga intervista a Il Sole 24Ore, Burke rivela che i progetti sotto i riflettori durante la design week sono al tempo stesso internazionali (perché realizzati in collaborazione con creativi di diversi Paesi, il cui numero è salito a nove) e italiani, in quanto prodotti sul nostro territorio. «Solo qui sopravvive la filiera del mobile - afferma -. Negli anni 50 e 60 la Francia era ancora leader, ma oggi non è più così e, come per la filiera della moda, è alle eccellenze italiane che occorre rivolgersi per avere la qualità».

 

In occasione di Expo, il marchio mette in campo due iniziative sotto la Madonnina: una nuova immagine per il monomarca di Galleria Vittorio Emanuele, «che abbiamo voluto rendere più vicino all'anima della città» e il lancio della City Guide su Milano in lingua italiana.

 

In parallelo (dal 22 maggio al 7 giugno) il brand del monogram è protagonista anche a Roma, con la mostra "Series 2" presso Palazzo Ruspoli: un racconto della collezione primavera-estate 2015 non sulla passerella, ma dietro le quinte. «Ci sono le mille persone che hanno il privilegio di vedere la sfilata dal vivo - sottolinea il presidente e ceo - ma per tutti gli altri bisogna creare qualcosa di diverso».

 

Burke parla anche del passaggio di consegne tra Marc Jacobs e Nicolas Ghesquière: «Quante illazioni ho sentito fare su Nicolas e sulle difficoltà che avrebbe avuto a sostituire Marc...La verità è che le prime due sfilate di Nicolas hanno confermato che Vuitton, come accadeva quando c'era Marc, è uno degli show da non perdere. Gli è riuscito il miracolo, secondo me, di mischiare nostalgia e voglia di futuro. Anzi, di futurismo».

 

Come anticipa il quotidiano di Confindustria, nel 2014 i ricavi della divisione Fashion&Leather Goods di Lvmh sono stati di 10,8 miliardi di euro (+3%), di cui - in base alle valutazioni di Luca Solca, analista di Exane-Bnp Paribas - 7,56 miliardi realizzati con Louis Vuitton, i cui utili sarebbero vicini ai 3 miliardi, «piatti rispetto all'esercizio precedente ma pur sempre tra i più alti, in assoluto e in percentuale, del settore del lusso».

 

Burke rivela, infine, che l'anno scorso la maison ha registrato performance in crescita soprattutto tra i cinesi e i nordamericani. «Ma nel 2015 - conclude - aspettiamo moltissimi clienti anche in Italia, ovviamente, a Milano, Roma, oltre che nelle boutique di Venezia, Napoli, Padova».

 

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