Doppio opening ieri, 13 novembre, per Gucci nella capitale russa, dove sono stati aperti con un mega evento (dove si è esibito come guest star John Legend) due negozi: uno spazio di 700 metri quadri su due piani all'interno del Gum e uno store di un migliaio di metri quadri sulla Petrovka. Si tratta in entrambi i casi di monomarca a gestione diretta, «perché così - ha spiegato il numero uno della griffe, Patrizio Di Marco - riusciamo a dare ai clienti una formula realmente unica».
Intervistato da MF Fashion, il manager ha rivelato che la maison ha grandi progetti su un mercato dove si sta concentrando sul controllo diretto dei negozi, pur mantenendo un numero limitato di vetrine in franchising e la presenza in selezionati shop multimarca.
«Quando ad aprile abbiamo deciso di dare vita a questo percorso - ha affermato - riprendendo in mano questo territorio, eravamo consci della delicatezza del momento macro-economico ma eravamo sicuri di poter fare bene».
L'intento è quello di «fare di Gucci una parte integrante del mercato» e un messaggio forte è stato dato dalla doppia inaugurazione moscovita, con lo store concept ideato dal direttore creativo Frida Giannini, accompagnata da una mostra e dal lancio di una limited edition.
Di Marco vuole che la Russia «diventi l'hub di tutto l'Est europeo, il motore per l'affermazione del marchio nell'area».
Questo non è il primo mercato che il brand ha deciso di riportare a casa. Come fa notare Di Marco, qualche anno fa è stata la volta di «tutto il Nord America dei department store», mentre in Medio Oriente «c'è ancora qualche tassello da sistemare». «E poi abbiamo lavorato sull'India e sull'America Latina, Brasile in primis».
Nella seconda parte dell'intervista emergono gli obiettivi da realizzare in altri angoli del mondo: "rubare" qualche quota ai competitor in Giappone, rafforzare le fondamenta in Cina, costruire basi solide in Africa (con Angola e Nigeria tra i Paesi più ricettivi).
Sul fronte prodotto, Di Marco anticipa il lancio di un grande progetto living per il 2015, a prescindere da Richard Ginori, e l'avanzamento nel beauty con P&G Prestige.