Denimwear
Joe's Jeans - marchio americano del denimwear quotato al Nasdaq - risulta insolvente per svariati milioni di dollari. Il management ha avviato colloqui con i creditori ma se non saranno possibili eventuali deroghe, il brand rischia la bancarotta.
Il marchio Joe's risulta inadempiente, in primis relativamente a un credito di 60 milioni di dollari nei confronti di Garrison Loan Agency Service. Nei 12 mesi terminati in settembre l'azienda non sarebbe stata in grado di rispettare il livello minimo di ebitda previsto dai financial covenants del contratto.
Questo va a compromettere la capacità di rimborsare un altro creditore, Cit Commercial Services, con cui Joe's ha siglato un accordo di credito revolving. A Cit il brand di Los Angeles deve quasi 34 milioni di dollari.
Sia Garrison che Cit hanno inoltre supportato l'acquisizione, da parte di Joe's Jeans, di Hudson Clothing, ceduta dai fondi Fireman Capital Partners e Webster Capital, oltre che dal management. Il prestito per l'operazione, annunciata nel luglio 2013, ammonta a 110 milioni di dollari.
E dire che nel terzo trimestre Joe's Jeans ha realizzato 52,7 milioni di dollari di ricavi, in aumento del 79% rispetto allo stesso periodo del 2013 e che il risultato operativo è migliorato da un rosso di 295mila dollari a un valore positivo di 3,8 milioni di dollari. Nel bilancio a nove mesi la società è passata da una perdita di 5,5 milioni di dollari a un utile di 437mila dollari.
Joe's nasce nel 2001 su idea del suo creative director Joe Dahan e subito si mette in luce per lo stile casual chic, declinato in premium denim. Oggi è distribuito in selezionati department store e specialty boutique statunitensi. Sul mercato domestico conta inoltre 30 monomarca di proprietà.
All'estero è presente in Europa, Asia, Canada e America Latina (Harrods, Liberty, Galeries Lafayette, Le Bon Marché, Printemps e Tsum, per citare alcuni rivenditori), per un totale di circa 1.200 punti vendita nel mondo.