Dissesti

I cappelli Borsalino nel mirino dei fondi esteri

Pare ci siano vari soggetti interessati al brand Borsalino, coinvolto nel crack Marenco e attualmente in attesa della decisione del Tribunale, che potrebbe concedere il concordato. Si tratterebbe di gruppi finanziari, specialmente asiatici, americani e francesi.

 

Starebbero tutti monitorando la situazione per capire se e quando fare un passo avanti, come ipotizza oggi Il Sole 24 Ore. La situazione del marchio di cappelli di Alessandria sarebbe sotto la lente anche di qualche grande gruppo della moda.

 

Il quotidiano di Confindustria cita Lvmh, che circa un anno fa avrebbe avviato un colloquio informale con l'azienda (poi terminato con un nulla di fatto) e la maison Dolce&Gabbana.

 

I prossimi giorni potrebbero essere decisivi. Il tribunale di Alessandria è al lavoro per stabilire l'entità del dissesto (si parla di oltre 3 miliardi di euro), che coinvolge le società del gas e dell'energia del finanziere astigiano, al momento latitante, Marco Marenco.

 

Tra queste ci sarebbe la Finind, in bancarotta, cui fa capo il 17% di di Borsalino, mentre un altro 51% è controllato da Marenco attraverso la Fisi, realtà con base in Germania.

 

Risale allo scorso febbraio la decisione di avviare le pratiche per la richiesta di un concordato preventivo al Tribunale di Alessandria. Borsalino ha chiuso il 2013 con un fatturato di 13,63 milioni, in calo dell’11,2% rispetto al 2012, un ebitda negativo per 2,58 milioni e una perdita di 21,93 milioni di euro.

 

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