E-COMMERCE

Da Monaco a Dallas: il futuro di mytheresa.com

«Le vendite in Rete crescono molto più rapidamente di quelle brick & mortar. E il nostro e-commerce corre a ritmi del +50% all'anno». Jens Riewenherm, managing director di mytheresa.com (nella foto), parte dai dati di crescita del business online per presentare il futuro del e-tailer tedesco, che si preannuncia particolarmente favorevole dopo l'acquisizione da parte di Neiman Marcus.

 

Riewenherm, managing director di mytheresa.com, è tra i protagonisti del numero 23 di Fashion, in edicola in questi giorni. In un'intervista il manager descrive con chiarezza il business model della realtà tedesca, che può contare su di un giro d'affari di circa 130 milioni di euro, una brand list di 170 top brand internazionali e 2 milioni di visitatori unici.

 

«Oggi - rivela il manager - spediamo abiti ed accessori in oltre 120 Paesi e oltre il 70% del giro d'affari è realizzato al di fuori della Germania. La nostra buying strategy si basa sulla selezione di migliori designer di fama internazionale. Le circa 170 collezioni che presentiamo rappresentano il meglio di quello che le più importanti case di moda propongono ad ogni stagione. Sono griffe anche molto diverse tra loro, ma con una cosa che le accomuna: sono tutti nomi famosi in tutto il mondo».

 

Riewenherm affronta anche il tema dell'Italia. I marchi made in Italy in vendita su mytheresa.com sono circa una trentina tra cui Bottega Veneta, Dolce&Gabbana, Fendi, Etro, Marni, Missoni, Miu Miu, Moncler, Valentino, Ferragamo.

 

Sulla voglia di shopping dei nostri connazionali ha le idee chiare: «Gli acquisti degli italiani sono molto simili a quelli di tutti gli altri Paesi in cui mytheresa.com è presente, anche se in effetti registriamo una forte richiesta di marchi locali. Questo aspetto non è così comune, come si potrebbe pensare. Nella vicina Francia, per esempio, i consumatori non privilegiano le griffe nazionali rispetto a quelle internazionali».

 

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