L’e-shopper italiano ha 40 anni, un impiego a tempo indeterminato (che gli fornisce uno stipendio medio-alto), utilizza i social media per prendere decisioni di acquisto e online compra soprattutto intrattenimento, abbigliamento e scarpe. È quanto emerge dalla seconda edizione dello studio Ups Pulse of the Online Shopper.
Si tratta di un’analisi condotta a livello europeo, interpellando 6.200 acquirenti online abituali in sei Paesi, tra cui l’Italia, dove gli intervistati sono stati mille.
Ups, tra i leader globali nella logistica e nei servizi di trasporto, e comScore, tra le più affermate società nelle misurazioni del mondo digitale, con questa indagine hanno voluto analizzare la figura dell’e-shopper, i suoi bisogni e i fattori che lo guidano nel processo di acquisto.
La ricerca ha visto delinearsi il profilo del “flex shopper”: un acquirente estremamente esigente, in grado di passare da un canale all’altro, così come da un device all’altro, per soddisfare le proprie necessità e ricercare la massima convenienza.
L’italiano che compra abitualmente su Internet ha una media di 40 anni (l’età media in Europa è di 43 anni), ha un lavoro a tempo indeterminato, che gli garantisce un reddito tra i 15 e 30mila euro l’anno. Vive per lo più in città (58%) e in nuclei famigliari costituiti da tre/quattro persone (61%).
Gli e-shopper della Penisola sono quelli che utilizzano di più in Europa i social media come supporto per le decisioni di acquisto, con una parcentuale del 50%. Facebook è il primo strumento utilizzato quando si cercano consigli per comprare online (31%). Seguono Google+ e Twitter. Sia gli acquirenti soddisfatti che quelli insoddisfatti dichiarano di voler esprimere sui social media la propria opinione in merito all’esperienza online.
I prodotti legati all’intrattenimento (libri, musica e film) giudano la calassifica delle merceologie più comprate dai nostri connazionali sul web, seguiti dall’abbigliamento e dalle scarpe. Il 71% degli italiani acquista su siti locali, contro l’80% degli europei e il 91% dei tedeschi. Se non finalizzano su siti del nostro Paese, lo fanno per il 12% su siti Usa e per il 17% su quelli di altri Stati.
In caso di retailer multicanale, gli e-shopper italiani abituali preferiscono acquistare online (61%) che in store (36%). Le ragioni sono i prezzi più competitivi e una migliore selezione dei prodotti. I device più utilizzati per effettuare ricerche, ma soprattutto per fare shopping online, restano computer e laptop e in questo gli italiani sono in linea con la media europea (60% contro 62% per le ricerche e 51% contro 50% per gli acquisti).
Tuttavia, se il retailer offre applicazioni mobile, i consumatori della Penisola sono quelli che le utilizzano di più (47% contro una media europea del 40%).