Furla continua a correre. L'azienda di pelletteria chiude l'esercizio 2013 a quota 228 milioni di euro, con un incremento sul 2012 del 7% a cambi correnti e del 14,5% a cambi costanti. Pari al +45% l'incremento negli ultimi tre anni. Cresce del 10% anche l'occupazione, con oltre 1.100 dipendenti.
Risultati ottenuti grazie a una strategia di costante espansione globale, con un biennio 2012/2013 in forte accelerazione grazie a restyling di negozi (con il nuovo store concept messo a punto a metà del 2012) e a new opening. In totale sono state 167 le iniziative retail portate a termine, di cui 97 nel 2013 (51 nuove aperture e 46 rinnovi) e 70 nel 2012 (13 inaugurazioni e 57 reopening).
La ripartizione del fatturato su scala globale conferma la vocazione internazionale del gruppo: 24% in Italia (con un +8% sul 2012) e 76% all'estero, di cui il 30% in Emea, 23% in Giappone (a cambio costante il mercato nipponico registra una crescita, dal 2010 a oggi, del 50%), 14% Apac e 9% Usa.
Furla è attualmente presente in 100 Paesi con un totale di 344 negozi monomarca, di cui 164 a gestione diretta e 180 in franchising. Capillare anche la presenza wholesale, con oltre 1.100 punti vendita fra multimarca e department store.
Balzo in avanti, nel 2013, inoltre per l'e-commerce (+41%) e per il travel retail (+37%), segmento che conta sulla presenza nei principali scali aeroportuali, passati dai 33 del 2010 ai 175 attuali, dislocati in 44 Paesi.
Lo sviluppo dell'azienda ha portato anche a una crescita occupazionale. Nel 2013 i dipendenti hanno oltrepassato le 1.100 unità, con un aumento del 10% rispetto al 2012. Di particolare rilievo la quota "rosa", perché il 95% delle persone che lavorano in azienda sono donne di oltre 100 nazionalità diverse (33 solo in Italia), con un'età media di 36 anni (nella foto, Eraldo Poletto, a.d. del brand).