Fiscal year

Adidas: salgono (di poco) i ricavi, scendono i profitti

Adidas Group chiude un anno di «ups and downs», ma il ceo Herbert Heiner si dichiara soddisfatto dei target raggiunti. I ricavi 2014 del gruppo tedesco hanno registrato un incremento del 2% a 14,5 miliardi di euro (+6% a valute costanti).

 

I profitti operativi annuali del collosso dello sportswear sono scesi del 25% a 883 milioni mentre l'utile - che tiene conto di una minusvalenza di 82 milioni di euro, legata alla vendita di Rockport - è passato da 787 a 490 milioni (-38%).

 

Nel quarto trimestre le vendite globali sono aumentate del 6% a valute costanti, sostenute dal +11% del brand adidas. Reebok ha realizzato un +15 a cambi invariati, mentre TaylorMade-adidas Golf ha accusato un -24%. Cresce del 2%, invece, il fatturato di Reebok-CCM Hockey. Il gruppo ha registrato una perdita operativa quarterly di 40 milioni di dollari (dal precedente profitto operativo di 32 milioni). La perdita netta (esclusa la riduzione del valore dell'avviamento) risulta di 62 milioni di euro, dal precedente utile di 42 milioni.

 

Fiducioso sugli sviluppi di lungo periodo, il board ha deciso di mantenere invariato il dividendo annuale a 1,5 euro per azione, che comporterà un esborso complessivo di 306 milioni di euro.

 

Per il 2015 Adidas - che pare sia alla ricerca di un nuovo ceo al posto di Herbert Hainer, in carica dal 2001 - mette in conto l'effetto negativo della svalutazione del rublo e, più in generale, l'estrema imprevedibilità delle fluttuazioni dei cambi. Confida però nel product mix di adidas e Reebok che, insieme ad altri fattori, dovrebbe permettere un margine lordo fra il 47,5% e il 48,5% dal 47,6% del 2014. I profitti dall'attività corrente dovrebbero crescere a un tasso tra il 7% e il 10% (nella foto, alcune proposte adidas by Stella McCartney).

 

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