Fatturato in progress del 21%, a quota 1,4 trilioni di yen ma calo nei profitti netti del 28,7% a 74,55 miliardi per il gruppo Fast Retailing, nell'esercizio 2014 chiuso lo scorso 31 agosto.
La flessione dell'utile risente svalutazione degli attivi del marchio J Brand, rilevato due anni fa circa, pari a 19,3 miliardi di yen.
Il polo giapponese, cui fanno capo anche i marchi Uniqlo, Comptoir des Cotonniers, GU, Helmut Lang Princesse tam.tam e Theory si sta focalizzando sempre più sulla globalizzazione.
Grandi investimenti, in particolare, sono concentrati sulla catena Uniqlo, che nelle intenzioni del management dovrebbe diventare la numero uno in Asia, e in particolare nella Greater China.
Anche negli Stati Uniti la sfida è ambiziosa: la scommessa è creare in tempi brevi una catena di 100 negozi dell'insegna in tutto il Paese. Strategico per lo sviluppo sarà anche l'e-commerce, sviluppato con un'ottica globale. Altro focus sarà lo sviluppo delle etichette Theory e Gu.
Per quanto riguarda il prossimo fiscal year, che si chiuderà il 30 agosto, la previsione è di arrivare a un fatturato di 1,4 trilioni di yen (+15,7%) rispetto agli attuali 1,3 e soprattutto di tornare a evolvere alla voce net profit: si punta ai 108 miliardi di yen, con una progressione del 36,1%.