Antonio Rosati numero uno di Oti, Officine tessili Italiane, azienda nata sulle ceneri di Ittierre è stato arrestato insieme con altre 7 persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Milano su una presunta maxi-frode fiscale. Intanto il socio di Rosati, Antonio Bianchi, ha gassicurato che le attività in Ittierre andranno avanti.
Secondo quanto riportato dalla stampa locale, la frode, secondo la polizia Tributaria della Finanza, sarebbe stata realizzata nei settori della logistica, dei trasporti e del facchinaggio attraverso una rete di cooperative, con l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti per circa 250 milioni di euro. L'attività di Oti non è coinvolta nel'indagine.
Contestualmente agli arresti è stato predisposto anche il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziere per oltre 63 milioni di euro.
Antonio Rosati, che secondo l'accusa sarebbe il dominus di questo sistema illecito, si era aggiudicato Ittierre su decisione del tribunale di Isernia, lo scorso aprile. Gia socio maggioritario della Lorenzo Riva, l'imprenditore è attivo nei settori dell'editoria, della linguistica e della nautica.
Nelle scorse settimane si era parlato di un ritorno all'attività per Ittierre grazie a un accordo in via di definizione con Gai Mattiolo e una trattativa in corso per riportare a Pettoranello del Molisa la prodiuzuoine di Gianfranco Ferrè.
Ora l'arresto di Rosati rischia di dare una brusca frenata al tentativo di rinascita di Ittierre e preoccupa lavoratori e sindacati. Antonio Bianchi (ex patron di ittierre e socio con Rosati di Oti) ha già assicurato la continuità aziendale. «L'azienda possiede tutte le risoprse necessarie per far fronte agli investimenti previsti», ha dichiarato alla stampa locale.
Non è ancora chiaro chi prenderà il posto di Rosati come a.d. della Oti: nel quartier generale della Hdc, la holding dell'impreditore arrestato, sono in corso riunioni per scegliere il nome del sostituto.