In un'intervista rilasciata a Fashion Stefano Beraldo, a.d. di Ovs, si dice «molto contento» del collocamento in Borsa del retailer, facendo il punto sulle strategie, gli investimenti, il rapporto con i competitor e il quadro macroeconomico.
Nel lungo botta e risposta a cura del nostro direttore,Marc Sondermann, Beraldo esprime innanzitutto un moderato ottimismo sulla situazione generale. «Esistono senz'altro degli indicatori di miglioramento - sottolinea - il che comporta meno costi e più flessibilità».
Per esempio, «il calo del prezzo del petrolio determina una spesa energetica minore. Per una realtà come Ovs questo implica risparmi nell'ordine di diverse decine di milioni di euro».
Il bilancio della quotazione di Ovs è positivo. «Siamo riusciti a convincere gli investitori internazionali - prosegue il manager -. Più del 75% delle adesioni le abbiamo riscosse fuori dall'area euro, con fondi americani e inglesi in prima linea, assenti dal mercato italiano per moltissimo tempo».
Beraldo fa notare che l'insegna si è sviluppata più delle altre: «In un mercato che negli ultimi quattro anni ha perso il 20% a valore, abbiamo potuto estendere la nostra quota in modo significativo, fino a raggiungere l'attuale 6,3%, certificato dai dati Sita. Dal 2007 al 2013 siamo stati il player che è cresciuto maggiormente, anche più di H&M e Zara».
Una performance frutto di diversi fattori: il rafforzamento del prodotto, con la responsabilità stilistica della donna e del menswear/kidswear affidata a Caterina Salvador e Marco Mazzoran, la pianificazione più capillare delle collezioni, grazie a un notevole sforzo informatico, la massima flessibilità operativa («Che ha determinato stock in riduzione e livelli di sell out più alti») e, non ultimo, il nuovo concept dei negozi a cura di Vincenzo De Cotiis.
La differenza sostanziale con realtà come H&M e Zara è che «noi desideriamo essere presenti ovunque con grande capillarità, anche in periferia. Guadagniamo più o meno lo stesso in tutte le location, in relazione al fatturato».
A proposito del childrenswear, Beraldo ricorda che i format Ovs Kids e Blukids «stanno registrando una crescita enorme: basti pensare che nel 2014 abbiamo attuato più di 70 aperture stand alone».
In quest'ambito specifico, fronti particolarmente caldi sono, all'estero, la Spagna e l'area balcanica. «Inoltre stiamo sviluppando Ovs Kids in Cina, con un partner eccezionale». La moda infantile incide per circa il 40% sul fatturato di Ovs Spa.
Il testo integrale dell'intervista è pubblicato su Fashion, datato 14 aprile 2015 e con due temi forti: la design week, in corso fino al 19 aprile, e i nuovi scenari della distribuzione in Italia e oltreconfine.