Dopo il tonfo di ieri quando il titolo ha sfiorato il 10% di perdite bruciando in una sola seduta 1,8 miliardi di capitalizzazione, continua la caduta di Luxottica. Giornata tutta in negativo sul listino: il titolo che ha chiuso le contrattazioni in rosso (-2,92%) è arrivato a cedere il 5,15% (il minimo di giornata a 35,37 euro).
Non convince i mercati la decisione di affidare al patron Leondardo Del Vecchio le deleghe in attesa che vengano nominati i due Co-Ceo. Ieri è stato dato l'annuncio delle dimissioni dell'ad Enrico Cavatorta, che lascia dopo poco piu' di un mese dall'addio del suo predecessore Andrea Guerra.
l nuovo terremoto al vertice ha riportato il titolo indietro di un anno, sotto la soglia dei 36 euro per azione dove non scendeva da dicembre 2013 (alla chiusura di venerdi' valeva 41,08 euro).
Luxottica è sotto i riflettori anche in termini di scambi: sono infatti passati di mano in mezza giornata più di due milioni di pezzi, vale a dire lo 0,4% del capitale, contro una media giornaliera di poco più di 860 mila.
Sul titolo continuano a pesare le incertezze sulle strategie di lungo termine e sulle questioni di governance, a comunicare dalle indiscrezioni che parlano di una dinasty all'italiana com la moglie di Leondardo Del Vecchio, Nicoletta Zampillo, intenzionata ad acquisire il controllo del 25% della Delfin, la holding che contralto Luxottica.
Al Corriere della Sera e al Sole 24 Ore di oggi, in merito alla sua richiesta di ottenere il 25% della Delfin, la holding di controllo di Luxottica, e ai presunti dissidi interni alla famiglia, Lady Del Vecchio precisa che «se la legge dice che al coniuge deve essere riservata una quota di eredità lui si comporta di conseguenza. Io non ho chiesto niente e non suggerisco niente.
«Non ci sono litigi né dinasty - prosegue -. Mio marito fa quello che ritiene giusto che si faccia. Vuole sistemare le sue cose ed è la sua volontà. Sono moglie di Leonardo Del Vecchio e madre di famiglia. Nei 22 anni di relazione con mio marito mi sono limitata ad avere questo ruolo. Nessuna ingerenza nella professione, in questo Leonardo è bravissimo, non ha certo bisogno di me».