«Nel 2012 Borbonese era in perdita. Ora siamo a breakeven e quest'anno contiamo di chiudere a quota 30 milioni di euro di fatturato in crescita a doppia cifra, mentre il piano industriale prevede che i ricavi raggiungano quota 80 milioni in cinque anni, grazie all'espansione selezionata sui mercati esteri», parole dell'a.d. Giuseppe Di Nuccio.
Ameno di due anni dal suo ingresso in Borbonese il manager ce l'ha fatta: ha rispolverato un marchio in crisi di identità e rimesso in pista l'azienda fondata nel 1910 a Torino, che torna a fare utili.
Dopo l’inaugurazione a inizio anno della nuova maxi showroom di via Monte di Pietà 24 a Milano, la strategia di rilancio prevede l’opening di una nuova boutique a Bologna, in via Clavature. «Presenteremo il nuovo store concept - spiega Di Nuccio - che poi estenderemo anche a Torino e a Milano, dove contiamo di aprire nel Quadrilatero nei prossimi 12 mesi».
Per raggiungere l’obiettivo degli 80 milioni di vendite, Di Nuccio punta sul potenziamento del prodotto che viene seguito nel nuovo stabilimento a Ozzano in provincia di Bologna, dove da aprile è stata spostata la produzione a marchio Borbonese e dove lavorano circa 130 persone.
«Con la primavera-estate 2015 - sottolinea l'a.d. - abbiamo iniziato a sviluppare tutte le categorie merceologiche e, anche se le borse sono e resteranno il nostro core business, vogliamo potenziare il ready-to-wear e le calzature, visto che entro un paio d'anni ci piacerebbe tornare a sfilare».
Altro tassello della crescita del marchio sarà il rafforzamento della quota legata all’estero, che rappresenta per ora il 15% del turnover ed è legata soprattutto al mercato giapponese: «Vogliamo portare il mercato nipponico a pesare per il 25% e poi aprire agli Stati Uniti. Un bel cambio di passo visto che al mio ingresso in azienda Borbonese vendeva per il 95% in Italia».