«Sono stato un uomo fortunato. Ho vissuto la Roma del lusso, quando c'erano Versace, Ferrè, Valentino, Fendi...Un momento di gloria per la capitale, anche se è stata Parigi caratterizzare la mia identità. Roma però era diventata per me come una droga e allora a un certo punto sono fuggito».
È quanto ha rivelato lo stilista Giambattista Valli, da anni residente nella capitale francese, alla sua prima uscita pubblica dopo l'annuncio dell'ingresso nel capitale del marchio della famiglia Pinault, partecipando nell'ambito delle giornate di AltaRoma al talk condotto dal giornalista Dan Thawley, che si è svolto al Maxxi.
Alla domanda se sia necessario abbandonare Roma per avere delle opportunità di successo, Giambattista Valli risponde che per avere dei risultati è fondamentale avere «una propria visione delle cose», che per quanto riguarda il fashion designer è qualcosa che non si limita alla moda: è stile, è arte, è fusione e tanto altro.
«Negli anni '70 - ha proseguito - i punto di incontro della creatività era il bar della Pace. Ho conosciuto personaggi straordinari come Ontani, Boetti, Fontana, Clemente. Sono stato viziato dalla bellezza della mia città. Qui tutto è aperto, passionale. L'opposto di Parigi. Quando torno è sempre uno choc», ha spiegato il designer, fresco protagonista della haute couture nella Ville Lumière.
Romano, 51 anni, figlio di commercianti tessili, al collo sempre un filo di perle, Valli è arrivato all'appuntamento con AltaRoma, dove è stato anche giurato di Who Is On Next?, fresco dell'alleanza con la famiglia Pinault e con la prospettiva di far crescere la maison, ormai sempre più parigjna.
«Quando me ne sono anndato dalla mia città avevo un sogno: creare la mia maison. Oggi che ho centrato l'obiettivo, penso al passo successivo: dare un futuro che duri per i prossimi 70 anni alla mia maison. Per questo ho accettato i finanziamenti della famiglia Pinault».
Ma se per lui la capitale francese resta la capitale della moda, Roma continua ad avere un ruolo importante nella vita dello stilista e per questo Valli non nasconde il dispiacere nel trovare la città eterna molto cambiata.
«Siamo arrivati all'apice della volgarità, ma ritorneremo la Roma di un tempo - ha aggiunto - Ricordo che passeggiare per via Condotti e via Borgognona era un privilegio. Oggi ti viene voglia di fuggire».
«Lo ripeto - ha concluso -. Bisogna proteggere questo luogo straordinario. Essere a Roma non è un lusso, ma un privilegio. Così come lavorare nella moda non è glamour, ma passione».