Interviste

Gian Giacomo Ferraris: «Versace proiettata verso gli 800 milioni di ricavi nel 2017»

Gian Giacomo Ferraris, ceo di Versace (nella foto insieme a Donatella Versace) ha spiegato a Fashion le linee guida del piano di sviluppo della maison, che archivia il 2014 con un giro di affari di 548,7 milioni di euro, in crescita del 16,9%. Nel futuro si conferma l'ipotesi quotazione.

 

«C'è in atto un permanente ringiovanimento del prodotto, che ci permette di attrarre i giovani in ogni genere di contesto - illustra Ferraris nell'intervista realizzata dal nostro direttore, Marc Sondermann, pubblicata sul numero 6 di Fashion del 18 marzo, in distribuzione in questi giorni -. Da questo punto di vista Versace è una vera e propria miniera d’oro, capace di reagire a ogni fluttuazione del mercato».

 

Lo testimoniano i risultati in netta crescita: al +16,9% del giro di affari fanno riscontro il +9,8% dell'ebitda (67,6 milioni di euro), il +16,1% delle vendite retail (310,8 milioni di euro), il +17,7% del canale wholesale (195,7 milioni di euro) e il +19,2% delle royalty (42,3 milioni di euro).

 

In particolare, Versus Versace ha più che raddoppiato il fatturato year on year, grazie al successo delle collezioni e al nuovo modello di business del marchio.

 

"Dopo cinque anni consecutivi di incrementi medi del giro d’affari tra il 15% e il 17%, c’è tuttora un alto potenziale inespresso - spiega Ferraris -. Siamo in piena espansione in mercati che per altri sono maturi, come gli Stati Uniti, da tre anni il Paese dove cresciamo più rapidamente (+28,8%, come emerge dai dati di bilancio, ndr). Ma oltre al Nord America, puntiamo a rafforzare la presenza in Europa e in Estremo Oriente».

 

Oggi Versace è un brand "multilinea", un dato di fatto che ha imposto di gestire il core dall'interno, a tutti i livelli, sia nella parte "wearable" uomo e donna, sia in quella "portable", ossia le scarpe e gli accessori, che oggi coprono il 40% del giro di affari.

 

Un approccio valido anche nell'e-commerce, dove verrà internalizzata la gestione della piattaforma software, per poter seguire direttamente tutto ciò che concerne il design, la comunicazione, il marketing e il rapporto con il cliente.

 

L'unico business che in questo contesto rimane fuori è quello della Versace Jeans, gestito dalla Swinger con una licenza totale di produzione e una parziale di distribuzione. «Stiamo invece internalizzando - aggiunge Ferraris - la parte inerente alla seta, fatta d’ora in poi completamente inhouse».

 

Fortemente iconico, in questo momento, anche il settore casa, così come è imprescindibile il canale del travel retail, in cui l’accessorio incide moltissimo.

 

In parallelo un grande lavoro è stato svolto sui listini. «A partire dalla collezione primavera/estate 2016 bilanceremo la diversità di pricing tra le varie aree geografiche, diminuendo il gap esistente tra i listini. In secondo luogo, con la forte accelerazione di Versus, stiamo lanciando un altro modello di business, che si muove su prezzi completamente diversi»

 

Quanto all'ipotesi di quotazione «la famiglia Versace ha dichiarato due anni fa di perseguire questo obiettivo e con l’ingresso del fondo Blackstone abbiamo gettato le basi per un tale passo nel medio periodo. Del resto continuiamo nella nostra opera, volta a raggiungere gli 800 milioni di euro di fatturato nel 2017».

 

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