Il retailer Ovs ha intenzione di sbarcare a Piazza Affari con un flottante tra il 40 e il 50% del capitale. Si tratterà di un'Offerta pubblica di vendita e sottoscrizione (Opvs) che contempla la cessione di quote da parte degli azionisti e un aumento di capitale da circa 350 milioni di euro.
Lo riporta Reuters, che cita uno studio di Banca Imi (l'istituto che è global coordinator dell'operazione). Alla società da 1,1 miliardi di euro di fatturato (nell'esercizio chiuso a gennaio 2014) è attribuito un equity value, pre aumento di capitale, tra 548 e 699 milioni di euro.
In base a un altro documento presentato agli investitori, come anticipa l'agenzia di stampa, l'Opvs dovrebbe ammontare a circa 400 milioni: sottratti i 350 milioni dell'aumento di capitale, gli azionisti incasserebbero dalla vendita 50 milioni.
Il fondo BC Partners controlla attualmente una quota dell'80,81%. Il resto dei soci sono Ontario Limited (13,73%), GB Holding (4,58%) e il management (0,75%).
La quotazione, a tre anni dal delisting di Gruppo Coin, che controllava Ovs, ha per obiettivo la riduzione dell'indebitamento del gruppo (726,1 milioni nel 2013), accumulato con l'operazione di buyout. L'intento sarebbe quello di portare il debito sotto il livello di due volte l'Ebitda (dalle 5,5 volte del 2013).
BC Partners è diventato il maggiore azionista del Gruppo Coin nel 2011. Il delisting è avvenuto nel settembre dello stesso anno. Nell’aprile 2014 il gruppo veneto ha avviato un progetto di riorganizzazione societaria volto a scorporare il ramo d’azienda costituito dalla “divisione Ovs-Upim”, che dallo scorso 1 agosto è stato conferito nella società che prepara lo sbarco alla Borsa di Milano.