Lotta alla contraffazione

Gli industriali Usa della moda contro Alibaba

L'American Apparel & Footwear Association (AAFA) chiede in una lettera il supporto del rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, per contrastare la dilagante proliferazione di vestiti e scarpe contraffatti sulla piattaforma Taobao di Alibaba.

 

L'AAFA - che rappresenta oltre mille brand americani, dà lavoro a 4 milioni di persone e contribuisce al retail statunitense con 361 miliardi di dollari di giro d'affari - è da decenni impegnata nella lotta ai falsi, ma oggi ritiene che sia urgente una regolamentazione, con il proliferare dell'e-commerce.

 

«Ogni giorno i nostri associati riscontrano innumerevoli copie su Taobao - dice il presidente e ceo Juanita D. Duggan - che si traducono in milioni di dollari di vendite mancate, danni alla reputazione e costi legali».

 

E aggiunge: «Mentre alcuni hanno avuto alterne fortune nel garantire la rimozione di una piccola percentuale dei prodotti contraffatti, altri sono frustrati a causa delle procedure lente e farraginose, che impediscono un'azione rapida. Anche i successi sono di breve durata: i falsi spesso riappaiono entro poche ore o giorni dalla rimozione».

 

La United States Trade Representative ha cancellato Taobao dalla Special 301 Notorius Market list (la lista dei marketplace fisici e online sospetti di vendere marchi contraffatti) già nel 2012, nonostante le preoccupazioni e i casi segnalati dall' AAFA.

 

La piattaforma cinese non è rientrata nella lista né l'anno dopo, né nel 2014. Cosa che, secondo l'associazione americana, ha portato a un incremento del fenomeno. I tentativi di contrastarlo, avviando un dialogo con la casa madre Alibaba (un colosso da oltre 8 miliardi di dollari di ricavi, quotato a New York), non sono andati a buon fine e dimostrano che il gruppo cinese «non è capace, o non è interessato, ad affrontare il problema».

 

L'associazione americana invita a unire le forze per eliminare il «flagello» della contraffazione nella moda, ritentando la strada del dialogo con Taobao.

 

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