Il ceo di Luxottica, Andrea Guerra, lascia il gruppo dell'eyewear che cambia assetto organizzativo. Il board riunitosi oggi ha deciso che, con Enrico Cavatorta e Massimo Vian, la governance passa in mano ai co-ceo.
In particolare, l'attuale direttore generale e cfo Cavatorta è stato nominato amministratore delegato delle Funzioni Corporate e, pro tempore, dei Mercati, in attesa della nomina di un secondo amministratore delegato, di provenienza esterna, in via di definizione. Le Operations saranno invece guidate da Massimo Vian. I manager riporteranno temporaneamente al presidente e maggiore azionista Leonardo Del Vecchio. Per favorire un’efficace gestione del gruppo in questa nuova fase, verrà costituito un Comitato Direttivo guidato da Del Vecchio.
Sparisce dunque la figura del ceo con tutte le deleghe, come nel caso di Guerra, per lasciare il posto a una versione "allargata" del top management, che secondo alcuni analisti interpellati da Reuters, rende ancora più complessa la transizione, quando il 79enne Del Vecchio si ritirerà. Secondo altri, il co-ceo model ha il vantaggio di non legare le sorti dell'azienda a una sola persona.
«Questo nuovo modello - spiega una nota - è funzionale a sostenere una nuova fase di sviluppo che, coerentemente con la visione strategica perseguita sino ad oggi, permetterà di cogliere, in uno scenario competitivo globale di crescente complessità, le nuove opportunità offerte dai mercati e dai cambiamenti nelle dinamiche competitive. In questo modo sarà possibile beneficiare appieno dei fattori strutturali di crescita dell’eyewear e presidiare nel lungo periodo, con energie e competenze nuove, sia i canali tradizionali (wholesale e retail) che quelli più innovativi».
Un secondo comunicato precisa che a Guerra - uno dei giovani manager italiani più apprezzati, da 10 anni al vertice del gruppo di Agordo - andrà un incentivo all'esodo di 10 milioni di euro lordi, oltre alle competenze di fine rapporto. A tale somma si aggiungono quasi 600mila euro lordi, a fronte della rinuncia, da parte di Guerra nei confronti di Luxottica e delle controllate, a ogni domanda o diritto connessi al suo precedente ruolo. Altri 800mila euro sono il compenso previsto per la "non concorrenza". Il manager conserverà una serie di diritti (units) attribuiti negli anni passati, ma è stata concordata la vendita delle 813.500 azioni Luxottica in suo possesso, derivanti da piani di stock option: le rileverà l'azionista di riferimento, al prezzo di 41,50 euro ciascuna.
«Guerra non ha preteso niente di più di quello che gli spettava da contratto, è stato molto elegante - ha detto a caldo Del Vecchio, rispondendo alle agenzie -. È una persona che io rispetto e ho apprezzato quello che ha fatto. Purtroppo si sono divisi i progetti futuri, io avevo dei progetti, lui ne aveva altri. Non abbiamo condiviso gli stessi obiettivi, per cui senza litigare c'è stata consensualità».
In questi giorni si fanno diverse ipotesi sui nuovi impegni di Guerra. Non sarebbe corteggiato solo dalla moda (si parla di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli) e dagli sceicchi (Ahmad Mohamed Al-Sayed, il ceo di Qatar Holding), ma anche dal presidente del consiglio Matteo Renzi, mentre si parla di rimpasto di governo allo studio. Il nome del manager era uscito anche durante il toto-ministri di febbraio, per il dicastero dello Sviluppo economico.