In un mercato del lusso a crescita contenuta - a causa anche delle difficoltà in Russia, Cina e Medio Oriente - le aziende debbono fare sempre più attenzione alla performance like-for-like e puntare a una crescita organica. Nel 2021 il business dell’alto di gamma varrà oltre mille miliardi di euro. Milano scende al quinto posto nei “Fashion Hubs”.
Oggi a Milano all’Altagamma Consumer and Retail Insight 2015 si è fatto il punto sulle nuove sfide del settore che - come ha detto Armando Branchini, vice presidente di Fondazione Altagamma - si giocano prevalentemente sulle strategie distributive e sull’analisi dei comportamenti d’acquisto dei consumatori, sempre più numerosi, nomadi e diversificati.
«Le aziende del lusso sono di fatto diventate dei retailer» ha premesso Luca Solca, managing director global luxury goods di Exane Bnp Paribas, aggiungendo: « In un momento come l’attuale in cui la domanda è modesta, i costi degli affitti aumentano e le vendite online continuano a crescere, l’analisi delle performance like-for-like deve guidare gli investimenti retail».
«In altre parole - ha precisato il consulente - diventa indispensabile per i brand passare da uno sviluppo basato sull’apertura di nuovi negozi, come è successo negli ultimi 10 anni, a una crescita organica». Secondo Solca, l’e-commerce e la gestione delle relazioni con i clienti, integrati con il retail fisico, sono gli elementi su cui puntare per aumentare la produttività dei negozi, i ritorni sul capitale investito e le potenzialità di quotazione in Borsa.
Negli ultimi anni, come ha spiegato Solca, Hermés e Richemont hanno registrato le migliori performance, mentre Burberry, Salvatore Ferragamo e Moncler sono le griffe a maggiore potenziale di sviluppo.
Sul fronte dei consumi, l’indagine “True Luxury Global Consumer Insight” condotta da Boston Consulting Group (con più di 40mila intervistati in oltre 20 Paesi) conferma che nel 2014 i 390 milioni di clienti di prodotti di lusso hanno speso 775 miliardi di euro (compresi anche gli articoli unbranded).
Nel 2021 i consumatori dell’alto di gamma è previsto diventino 465 milioni, pari a un consumo di 1.015 miliardi di euro. «Le vendite di prodotti di lusso per la persona cresceranno del 4,7% e saranno trainate da orologi, gioielli e pelletteria - ha detto Antonio Achille, partner e managing director di Boston Consulting Group - mentre quelle del lusso esperienziale aumenteranno del 6,7%, spinte principalmente da hotellerie e viaggi».
A guidare tale crescita, in base alla ricerca, saranno 15 milioni di consumatori definiti top luxury. Big spender che, nonostante rappresentino soltanto il 4% del totale, nel 2014 hanno acquistato per 220 miliardi di euro.
Nella classifica dei 'Fashion Hubs', notizie poco confortanti per l'Italia: Milano perde tre posizioni e scende dal secondo al quinto posto, preceduta da Parigi, New York, Londra e Hong Kong.