Milano Moda Uomo

I buyer italiani ed esteri: «Milano resta la capitale del business di moda»

Elevata qualità, stile e propositività, con un occhio di riguardo alle esigenze del mercato: i buyer italiani e stranieri promuovono nel complesso le sfilate milanesi dedicate all’uomo per il prossimo autunno-inverno. Applausi per Brioni (nella foto), al suo ritorno sulle passerelle. Positivo l’esordio di Paglialunga da Jil Sander. Fendi si riconferma la collezione top luxury. Gucci convince per lo più gli orientali.

 

«Questa tornata di Milano Moda Uomo si chiude all’insegna dell’impegno e della concretezza» commenta Mario Dell’Oglio presidente della Camera dei Buyer e titolare di Dell’Oglio a Palermo. «Molti brand - prosegue - non si sono limitati a presentare degli show d’immagine, ma si sono sforzati nel proporre collezioni belle e con un valore aggiunto in termini di vendibilità. E in un momento non facile come questo è sicuramente d’aiuto».

 

Sulla stessa lunghezza d’onda la maggior parte dei buyer intervistati da Fashion. «Come a Pitti, anche a Milano ho trovato proposte di grande qualità e ricercatezza» commenta Eric Jennings, fashion director di Saks Fifth Avenue con sede a New York, che ha apprezzato in particolar modo i fashion show di Brioni, Prada, Neil Barrett e Jil Sander.

 

A livello di tendenze Ken Downing, fashion director di Neiman Marcus, ha trovato perfetto il connubio di casualwear e tailoring per un look decisamente moderno e sofisticato. Tra i colori vincenti per la prossima stagione fredda spiccano il verde, che è diventato il nuovo blu, e il rosso-bordeaux, oltre al winter white in special modo per i pantaloni.

 

Si è visto sulle passerelle meneghine anche molto British gentlemen’s style «ma - avverte Downing - va bene solo se filtrato dallo stile italiano, come ha fatto Etro, perché a Milano cerchiamo il gusto made in Italy, non certo quello inglese».

 

«La più grande sorpresa di questa edizione è stata la sfilata di Gucci, firmata dal team stilistico guidato da Alessandro Michele - racconta Kiyohilo Takada, chief coordinator men’s dept. di Isetan Mitshukoshi a Tokyo -. Una collezione anni Settanta che cavalca un trend importante, quello dell’heritage e del vintage, che  piace alle nuove generazioni, oltre a esprimere la vicinanza sempre più stretta tra la moda maschile e quella femminile». 

 

L'articolo completo dedicato al parere dei buyer sarà pubblicato sul numero 3 di Fashion, tradotto anche in inglese, in uscita il 30 gennaio.

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