NUOVE STRATEGIE

Tommy Hilfiger lancia la showroom digitale

Tommy Hilfiger, brand che fa capo a Pvh Corp., lancia oggi, 21 gennaio, dalla sua sede di Amsterdam, la showroom digitale destinata a eliminare per sempre i campioni delle collezioni.

 

L’azienda crede molto in questo format, che sostituirà progressivamente tutte le showroom fisiche Tommy Hilfiger presenti nel mondo, e pensa che rappresenterà un benchmark per le vendite business to business del settore moda.

 

Il sistema interattivo si basa su un ampio tavolo touchscreen che si connette a un insieme di schermi alti 13 piedi, con una risoluzione di 4mila pixel. Ciò permette ai buyer di visualizzare digitalmente le collezioni Tommy Hilfiger e Hilfiger Denim e di creare ordini personalizzati, che vengono memorizzati dal programma.

 

«È qualcosa che rivoluzionerà il fashion business - ha detto a wwd.com Daniel Grieder, ceo di Tommy Hilfiger -. Cambierà l’intero processo di conferimento degli ordini nell’industria della moda. Non si avrà la necessità di spedire i campioni per via aerea e di avere enormi showroom nelle varie località del mondo e questo avrà un impatto estremamente positivo».

 

La casa di moda ha sviluppato il concept internamente e lo ha testato con i partner wholesale per sei mesi. «La nostra showroom digitale è una giustapposizione di artigianalità e innovazione - ha commentato il fondatore Tommy Hilfiger -. Questa piattaforma riflette i valori al centro del nostro brand: imprenditorialità, ispirazione, sorpresa, inclusività e accessibilità. Crediamo che questa sarà l’esperienza di acquisto del futuro e non vediamo l’ora di lavorare con i nostri partner in questa entusiasmante fase di rodaggio».

 

Grieder ha fatto sapere che le reazioni iniziali alla showroom digitale sono state estremamente positive e che entro giugno questa tecnologia sarà adottata da sei a 12 altre sedi dell’azienda nel mondo. In due o tre anni tutte le showroom worldwide del brand - dalle 50 alle 60 location -  saranno dotate di questo sistema per gli ordini digitali.

 

Tommy Hilfiger, il cui business wholesale rappresenta dal 50 al 60% delle revenue, ha intenzione di avviare la showroom digitale anche in città dove ancora non ne è presente una fisica, con Hong Kong e Mosca in cima alla lista. Grieder sostiene che il ritorno di investimenti si avrà in meno di un anno, con costi più o meno equivalenti rispetto a quanto spende l’azienda per i campionari in un periodo di 12 mesi.

 

«L’intero ciclo sarà più breve e renderà il business più efficiente», aggiunge Grieder, sottolineando come la produzione dei campionari necessiti di circa sei settimane. L’azienda è talmente convinta della validità di questo approccio che pensa di condividere eventualmente questa tecnologia con i competitor.

 

Il concept dovrebbe “filtrare” anche nei monomarca Tommy Hilfiger, che continuano a evolvere per supportare una strategia sempre più omnichannel. Le vendite online del brand ammontano tra il 10 e il 20% del totale e stanno rapidamente crescendo.

 

 

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