L'assemblea annuale degli azionisti di Inditex, tenutasi ieri ad Arteixo, in Galizia, è stata l'occasione per il ceo Pablo Isla di lanciare un progetto che riguarda la tecnologia RFID (acronimo di radio-frequency identification, identificazione a radio frequenza).
Obiettivo: rendere più snella e precisa la gestione delle vendite. Al meeting degli azionisti Isla ha definito il progetto «uno dei più significativi cambiamenti del gruppo nell'ambito della gestione degli store». La tecnologia avanzata permetterà al gruppo spagnolo di seguire i movimenti di un capo di abbigliamento o di un accessorio da quando esce dalla piattaforma logistica fino a quando viene acquistato in negozio.
La soluzione per la tracciabilità di un prodotto, che ne permette l'identificazione sfruttando le onde radio, ha già raggiunto centinaia di store Zara ed è attiva in tutti i centri logistici dedicati. L'obiettivo è coinvolgere tutta la rete retail dell'insegna ammiraglia per il 2016. Il passo successivo sarà estendere l'iniziativa a tutti i punti vendita di Inditex.
Un processo complesso, visto che alla fine dell'esercizio 2013 il colosso del fast fashion è arrivato a contare 6.340 negozi (331 le nuove aperture dell'anno, +9% l'incremento della superficie totale) in 87 mercati. Oltre a Zara (nella foto, lo store aperto in giugno ad Hong Kong), il network conta anche le insegne Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho e Uterqüe.
Nel fiscal year chiuso il 31 gennaio 2014 i ricavi globali sono arrivati a 16,7 miliardi di euro, in aumento del 5% sull'anno prima (+3% a periodi comparabili e +8% a parità di valute). L'utile è salito dell'1% a 2,4 miliardi. L'assemblea dei soci ha dato l'ok alla distribuzione di un dividendo totale di 1,51 miliardi di euro.