Opening party ieri sera, 12 maggio, per il monomarca di Gianfranco Lotti in via Montenapoleone 14 a Milano. Ma le strategie del luxury brand fiorentino di borse e accessori si spingono molto più in là. Tra i progetti, una trentina di aperture in Cina da qui a cinque anni.
Il negozio nella strada più famosa del Quadrilatero milanese si aggiunge, per quanto riguarda l'Europa, a quelli di via Tornabuoni nel capoluogo toscano e di rue Saint Honoré a Parigi.
È uno spazio di 255 metri quadri, suddivisi su due piani, con un'area dedicata al servizio "One Piece Only": un "su misura" applicato alle borse, in base al quale il cliente può essere parte attiva nella creazione di una bag pensata solo per lui, dalla scelta del pellame e delle finiture, fino alla forma e all'incisione delle iniziali.
Il marchio, fondato nel 1968 dal designer e imprenditore Gianfranco Lotti, «non è semplicemente made in Italy, ma made in Toscana - spiega l'amministratore delegato, Franco Lucà -. Tutti i nostri prodotti sono realizzati in un raggio di non più di 100 chilometri da Firenze, all'insegna di una qualità che si avvale di una vera e propria "Lifetime warranty", la garanzia a vita di ogni articolo acquistato, mentre grazie alla "Unilock Card" offriamo alla clientela la possibilità di visionare le collezioni privatamente e di trattenere il modello scelto per 48 ore».
Eccellenza, pregio artigianale e servizio sono i valori di sempre per il brand, sui quali si è innestata una nuova impostazione aziendale quando, nel 2013, la Bottega Manifattura Borse (azienda cui fa capo il brand) è stata acquisita di Halder: il fondo tedesco ha rilevato l'85% e il rimanente 15% è rimasto nelle mani del fondatore, che ha mantenuto il ruolo di referente tecnico delle collezioni.
Grazie a questa partnership, si sta concretizzando un piano di espansione retail a più tappe. «Lo scorso ottobre - racconta Lucà - abbiamo riportato la storica boutique fiorentina da via della Vigna Nuova a via Tornabuoni, dove si trovava il punto vendita originario, avviato nel 1993. C'è stato poi il taglio del nastro a Parigi, uno store che ci sta dando grandi soddisfazioni, per poi approcciare la Cina, dove ci siamo insediati a Chongqing, in seguito a un'intesa con un partner locale».
«La Repubblica Popolare - continua il manager - giocherà un ruolo chiave anche nel breve-medio termine, con l'obiettivo di aprire circa 30 monomarca in questo Paese nell'arco di cinque anni, privilegiando le città "second tier", ma non tralasciando metropoli come Shanghai, Pechino e Hong Kong, dove contiamo di approdare entro il 2016».
Altre frontiere si aprono per Gianfranco Lotti: «In lista ci sono vetrine a Seoul (nazione in cui programmiamo un rientro nel canale duty free e dove potremmo insediarci già da questo 2015), Dubai l'anno prossimo e Abu Dhabi tra due anni. Ormai il rapporto Italia-estero nel fatturato è di 20% contro 80%. Un'altra scommessa importante è l'e-commerce, che debutta oggi a livello globale, gestito insieme a un partner, ed è un potenziatore di visibilità worldwide».
In occasione del vernissage della boutique milanese è stata realizzata una capsule di 20 modelli, contraddistinta come tutta la collezione dal leitmotiv della sagoma di una serratura bagnata nell'oro.
Non solo: in negozio è esposta una raffinata limited edition di womenswear. L'inizio di una brand extension? «Non esattamente - risponde Lucà - ma di sicuro è un modo ulteriore per trasmettere i nostri valori. Abbiamo intenzione di presentare al più presto anche una piccola gamma di menswear».