Lusso, arte, natura. Le passioni di Adrian Cheng, 33enne esponente della quarta generazione del gruppo cinese Nwd (New World Development), trovano spazio nel department store K11 appena inaugurato a Shanghai. Dove si parla anche italiano (nella foto, un momento della cerimonia inaugurale).
Dopo aver lanciato questo nuovo concept nel quartiere di Tsim Sha Tsui di Hong Kong, il giovane imprenditore - erede di una famiglia inserita da Forbes nella top list dei super-ricchi - raggiunge un'altra tappa in vista del raggiungimento del suo obiettivo: arrivare a contare una dozzina di K11 store in Cina nel giro di cinque anni, con aperture in città-chiave come Shenyang, Wuhan, Beijing, Guangzhou, Tianjin, Qingdao, Haikou e Ningbo.
Anche nel caso di Shanghai, lo spazio - situato sulla Huaihai road -non è solo una cittadella del lusso dove provare un'esperienza esclusiva all'insegna dello shopping di moda e dell'entertainment gastronomico, ma anche un crocevia di arte e cultura, con l'allestimento di mostre e iniziative "interattive" per i visitatori e un occhio all'ambiente, con tanto di orti e attività formative per i più piccoli.
A farsi convincere dal progetto "interdisciplinare" del giovane Cheng sono state anche molte griffe del made in Italy, come Dolce&Gabbana, Emporio Armani e Max Mara, che in questo edificio di 38mila metri quadri di spazio retail e 70mila di office space hanno aperto dei loro negozi, pronti a conquistare l'élite dei consumatori oltre la Grande Muraglia. Attualmente gli "inquilini" del nuovo K11 di Shanghai sono circa 120, il 30% dei quali rappresentanti del mondo food & beverage e il restante della galassia abbigliamento e accessori.