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Liu Jo: opening in Gran Bretagna, dove cresce l'export della moda made in Italy

Al quinto posto per l'export del tessile-moda italiano, il Regno Unito continua ad attrarre investimenti dal nostro Paese. Tra gli ultimi store in ordine di tempo sbarcati a Londra c'è quello di Liu Jo, al 33 di Brompton road: il primo in Gran Bretagna per il brand.

 

Dopo aver guadagnato la pole position nella lista dei 50 marchi italiani di medie dimensioni più appetibili all'estero secondo Icm Research, Liu Jo si insedia nel quartiere di Knightsbridge con uno spazio di poco meno di 150 metri quadri, progettato da Christopher Goldman Ward, in un momento in cui le soddisfazioni in arrivo da oltremanica per il made in Italy non mancano.

 

In base alle stime di Smi su dati Istat, nel gennaio-luglio 2014 il nostro tessile-moda ha realizzato nel Paese nordeuropeo ricavi per quasi 960 milioni di euro, in aumento del 9,6% sull'analogo periodo del 2013.

 

La performance migliore al top della classifica delle esportazioni, in cui l'Inghilterra è preceduta da Svizzera (974 milioni, +4,1%), Usa (1,03 miliardi, +6,2%), Germania (1,74 miliardi, +4,5%) e, in vetta, Francia (1,75 miliardi, +0,1%).

 

Come rivela Marco Marchi, vice presidente e head of style di Liu Jo, questo è il primo passo per «una sfida entusiasmante, una delle più impegnative degli ultimi anni». «Consideriamo questo punto vendita - dice - un primo tassello per inserirci su questo mercato in maniera coerente e strutturata, portando il nostro dna, tutto italiano ma dal respiro internazionale. Non potevamo non provare: è un momento di grande fermento».

 

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