Apre a Roma, in via dei Condotti, il terzo store Stuart Weitzman progettato dall'archistar Zaha Hadid. Altri flagship sono già stati pianificati nei prossimi anni, «in punti strategici a livello mondiale». Nessuna ufficializzazione in merito alla vendita del brand.
Il flagship romano è connotato da un lungo corridoio stretto e da installazioni modulari a sfera, che scendono a cascata dal soffitto collegandosi agli espositori. Sperimentando con i materiali, Zaha Hadid ha scelto sedute curve ed espositori in fibra di vetro, pennellata in oro rosa, grazie a una tecnica simile a quella utilizzata nella costruzione delle barche. Muri e soffitto sono in cemento rinforzato con fibra di vetro.
«La collaborazione con Zaha Hadid Architects - spiegano dall'azienda di calzature - è una componente principale dell’espansione globale dei monomarca Stuart Weitzman nel settore del lusso. La crescita internazionale prevede un’attenzione verso l’Asia, in particolare per la Cina continentale, nei prossimi tre anni, lo sviluppo di negozi in Corea, Taiwan, Asia, Medio Oriente, Australia, India e Filippine». A oggi Stuart Weitzman conta 44 negozi monomarca negli Stati Uniti, oltre a 62 negozi e 14 shop-in-shop nel mondo.
Nessuna novità arriva dal brand, dopo che in agosto Reuters ne ha prospettato la messa in vendita da parte della nuova proprietà, Sycamore Partners. In aprile il fondo americano ha acquisito Jones Group, di cui Weitzman era una divisione, e a breve distanza ha deciso di scorporare la realtà delle calzature, diventandone socio con il management di lungo corso, che include l'executive chairman e fondatore Stuart Weitzman e il ceo Wayne Kulkin.
Il mese scorso l'azionista del private equity avrebbe incaricato Goldman Sachs e Citigroup di esplorare la vendita del marchio che, secondo stime varrebbe tra 800 milioni e un miliardo di dollari.