I cantieri per la ristrutturazione dei grandi magazzini La Samaritaine, acquisiti nel Duemila dal Gruppo Lvmh, possono ripartire: la ripresa dei lavori, interrotti la scorsa primavera in seguito alla decisione del Tribunale Amministrativo di Parigi, è stata autorizzata dalla Corte Amministrativa d'Appello. Ma non è la sentenza definitiva.
Il 13 maggio i giudici avevano dato ragione agli esponenti della Société pour la Protection des Paysages et de l'Esthétique de la France (Sppef) e di Sos Paris, convinti che la trasformazione dell'edificio, così come era stata concepita, avrebbe deturpato l'estetica urbana.
Ma il grado di giudizio successivo ha ribaltato la sentenza, dando il la per la prosecuzione delle opere di riqualificazione del building.
Gli ultimi anni sono stati travagliati per questa location iconica del centro di Parigi, che ha abbassato la saracinesca nel 2005, perché dichiarata non conforme agli standard di sicurezza stabiliti dalla Prefettura.
Nel 2010 viene presentato il progetto della "nouvelle Samaritaine", una struttura multifunzionale adibita non solo al commercio, ma anche a uffici, un hotel a insegna "Cheval Blanc" e abitazioni. A occuparsene sarà lo studio di architetti giapponesi Sanaa. Nel 2011 il Consiglio di Parigi dà il via libera all'operazione.
Cominciano le prime contestazioni, che culmineranno nel 2013 con la presa di posizione di Sppef e Sos Paris: le due associazioni si oppongono alla demolizione di alcuni immobili storici in rue de Rivoli e rue de la Monnaie e non digeriscono l'idea di inserire una facciata moderna, in vetro ondulato, all'interno di un contesto di architettura haussmanniana.
Dopo alterne vicende, il 13 maggio 2014 arriva una doccia fredda per Lvmh, con il Tribunale Amministrativo che dà ragione ai contestatori. Oggi, 16 ottobre, un nuovo colpo di scena: l'annullamento del permesso di costruire viene revocato. Il 5 dicembre però si torna in aula per un altro step processuale: che potrebbe di nuovo rimescolare le carte.