Polemiche

In 50 milioni sui social media per Elton John vs Dolce&Gabbana sulle famiglie gay

La protesta social lanciata da Elton John su Instagram attraverso l’hashtag #boycottdolcegabbana, dopo le dichiarazioni dei due stilisti a favore della famiglia tradizionale, ha scatenato nelle ultime 24 ore quasi 29.000 tweet, che hanno raggiunto un’audience potenziale di 50,3 milioni di utenti.

 

Il numero stratosferico (frutto della somma dei follower degli account che hanno twittato e retwittato) è stato elaborato da Reputation Manager, istituto italiano specializzato nell’analisi della reputazione online, che ha monitorato in real time le reazioni su Twitter.

 

Tutto ha preso il via con l'appello lanciato da Elton John attraverso il suo profilo Instagram con l’hastag #BoycottDolceGabbana. La popstar britannica ha attaccato gli stilisti dopo che, in un'intervista al settimanale «Panorama», Domenico Dolce si era detto contrario ai figli nati da madri surrogate e paladino di una famiglia tradizionale chiaramente esplicitato con l'ultima sfilata, quando in pedana è salita la modella Bianca Balti con il pancione.

 

A insorgere contro la coppia di stilisti, oltre al cantante inglese, anche Courtney Love, Ricky Martin e altri personaggi dello showbiz. Ma oggi arriva la replica di Stefano Gabbana: «Domenico ha semplicemente espresso la sua opinione sulla famiglia tradizionale. Pretendiamo rispetto».

 

Le affermazioni del duo di designer e la replica di Elton John hanno dato il via a una sfida in punta di Instagram, che ha coinvolto anche altri personaggi del mondo delle spettacolo e che ha portato al record di Tweet.

 

E  dalle pagine del Corriere della Sera oggi, 16 marzo, arriva la controreplica di Stefano Gabbana: «Ci mettono in bocca parole non nostre: saremmo contrari alle adozioni gay. Non è vero. Domenico ha semplicemente espresso la sua opinione sulla famiglia tradizionale e sulla fecondazione assistita. Altri fanno scelte diverse? Liberissimi. Ma noi pretendiamo lo stesso rispetto». Sulla campagna di boicottaggio dei loro prodotti lanciata da Elton John: «Forse perderemo qualche fan di Elton John, forse guadagneremo qualche mamma, chi lo sa...».

 

La popstar britannica ha attaccato Dolce&Gabbana dopo che si erano detti contrari, in modo particolare, ai figli nati da madri surrogate. Elton John, che con il marito David Furnish ha due bambini concepiti con la fecondazione artificiale, non è andato per il sottile: «Come osate riferirvi ai miei splendidi figli come sintetici?», ha scritto su Instagram.

 

«Vergognatevi - ha proseguito - di aver puntato il dito contro la fecondazione in vitro, un miracolo che ha consentito a legioni di persone che si amano, sia eterosessuali sia gay, di realizzare il loro sogno di avere figli. Il vostro pensiero arcaico è fuori dal tempo, come la vostra moda. Non indosserò più abiti di Dolce&Gabbana».

 

In un battibaleno la lite si è spostata sugli altri social, coinvolgendo star del calibro di Ricky Martin, che ha avuto due figli da madre surrogata e che ha lanciato un appello agli stilisti: «Le vostre voci sono troppo potenti perché vengano impegnate a spargere odio: sveglia, è il 2015. Amatevi».

 

L'ex tennista Martina Navratilova, sposata con Julia Lemigova, ha tuonato: «Bisognerà vedere se questa sciocchezza farà male al conto in banca di Dolce&Gabbana».

 

Courtney Love, vedova di Kurt Cobain, con la sua consueta "pacatezza" si è detta pronta a «mettere insieme tutti gli accessori Dolce&Gabbana per bruciarli».

 

Fino a che a parlare non è stato Domenico Dolce: «Sono siciliano e sono cresciuto con un modello di famiglia tradizionale, fatto di mamma, papà e figli - ha dichiarato lo stilista -. So che esistono altre realtà ed è giusto che esistano, ma nella mia visione questo è ciò che mi è stato trasmesso, con i valori dell'amore e della famiglia. Io sono cresciuto così, ma questo non vuol dire che non approvi altre scelte. Ho parlato per me, senza giudicare le decisioni altrui».

 

Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Stefano Gabbana: «Crediamo fermamente nella democrazia e pensiamo che la libertà di espressione ne sia una base imprescindibile. Abbiamo parlato del nostro modo di sentire la realtà, ma non era nostra intenzione esprimere un giudizio sulle scelte degli altri. Noi crediamo nella libertà e nell'amore».

 

Intanto, come prevedibile, ci si è messa di mezzo la politica. Roberto Fiore, segretario di Forza Nuova, ha inviato ai due designer una tessera ad honorem del suo partito, «per aver dimostrato coraggio nel difendere il valore della famiglia tradizionale». 

 

Fiore si è spinto oltre, invitando tutti gli italiani a «boicottare Elton John, capostipite internazionale di quella lobby razzista omosessuale che intende sovvertire l'ordine naturale e dare patenti di democraticità a chi di suo gradimento».

 

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