Il gruppo giapponese dell'abbigliamento Fast Retailing ha rivisto al rialzo le previsioni sui profitti operativi annuali, grazie al buon andamento della controllata Uniqlo e alla continua crescita all'estero.
Il colosso asiatico ha stimato di raggiungere i 200 miliardi di yen di utili operativi, dai 180 miliardi precedenti. La media degli analisti, secondo l'agenzia Reuters, prevede una cifra di 197,25 miliardi.
Nella prima metà dell'esercizio (dal settembre 2014 a febbraio 2015) Fast Retailing ha totalizzato 150 miliardi di yen: il 40% in più rispetto al primo semestre del bilancio precedente. L'ebit di Uniqlo, nello stesso periodo, ha messo a segno un +24,7% in Giappone e un +63% fuori dai confini nazionali.
Il gruppo che controlla anche i marchi Theory, Comptoir des Cotonniers, Princesse tam.tam e J Brand conta di aprire complessivamente 247 nuovi store per la fine del fiscal year, il prossimo agosto. A quel punto il network conterà 844 negozi Uniqlo Japan, 818 store Uniqlo International e 1.338 spazi dedicati agli altri marchi in portafoglio.
Una delle aree interessate dall'espansione di Uniqlo è l'America. Dopo il primo negozio aperto nel 2006 a New York (Soho) la catena è cresciuta e oggi conta 39 store negli Usa (nella foto, lo spazio sulla Quinta strada). Per la prima volta raggiungerà Seattle, Denver e Washington DC. Previsto anche un opening in Colorado. Nei piani ci sono anche aperture a Boston (in estate), Chicago (in autunno) e a Toronto, Canada (l'anno prossimo).