Previsioni

Hugo Boss si concentra su Asia, Est Europa e Middle East

Focus sul womenswear, grazie anche al contributo dell'artistic director Jason Wu, estensione della rete retail ed espansione in mercati come Asia, Europa dell'Est e Medio Oriente. Sono alcuni dei punti chiave del piano strategico di Hugo Boss di qui al 2020.

 

Nei piani del management, presentati oggi, 19 novembre, all'investor day di Parigi, i ricavi dovrebbero crescere a un tasso "high-single digit" «nonostante le progressive difficoltà sul fronte macroeconomico e industriale». L'operating margin dovrebbe salire al 25% (dal 23,2% del 2013).

 

Per raggiugere questi target il gruppo di Metzingen farà leva sull'upgrade del marchio, avviato già da tempo, nel segmento luxury e su una distribuzione concentrata prevalentemente nei negozi gestiti direttamente.

 

Si prevede che il retail diretto slaga al 75% del totale per il 2020. La Hugo Boss punta anche a controllare l'e-commerce, integrandolo con le attività in store, per una shopping experience più completa.

 

A livello di mercati, i vertici puntano a guadagnare posizioni in Asia, Europa dell'Est e Medio Oriente ma pensano di crescere anche nella Vecchia Europa, soprattutto grazie all'upgrading della linea Boss. Il womenswear in particolare, la cui riconoscibilità sta salendo grazie a Jason Wu e alla visibilità data dalle passerelle di New York, dovrebbe accelerare a due cifre e arrivare a rappresentare, per la fine del 2020, il 15% delle vendite globali.  

 

Come anticipato in occasione della pubblicazione del bilancio a nove mesi, Hugo Boss dovrebbe archiviare il 2014 con una crescita del fatturato tra il 6% e l'8% a cambi costanti.

 

I profitti operativi dovrebbero salire tra il 5% e il 7%, nonostante il sostanziale rallentamento in Europa. Come riportano le agenzie, il cfo Mark Langer ha parlato di difficoltà nel raggiungere il target 2015 di 3 miliardi di euro di ricavi. Dettagli più precisi in merito saranno forniti in marzo.

 

Intorno alle 12 il titolo Hugo Boss segna un -0,29% alla Borsa di Francoforte e passa di mano a 103,25 euro per azione. Debole anche l'indice di riferimento Dax, che registra un +0,33%.

 

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